A Tavola di ottobre: nel nuovo numero della rivista, Valeria Benatti propone una golosa torta gianduia fondente al cioccolato

In A Tavola di Ottobre la nostra Valeria Benatti, che cura la rubrica ‘Sex and The Kitchen’, questo mese, rivela la sua passione per il cioccolato e ci insegna a realizzare una golosissima torta gianduia in modo semplice e di sicuro successo.

A Tavola di ottobre in “Tre domande a…” Chiara Spadaro

A Tavola di Ottobre ha intervistato Chiara Spadaro, giornalista che si occupa di ecologia, economie alternative e partecipazione dal basso, che di recente ha pubblicato per Altreconomia Edizioni “Il frutto ritrovato”.

Da oggi in edicola A Tavola di Ottobre

In questo numero autunnale i piatti iniziano a scaldarsi con menù golosi al radicchio, passando per i ripieni arrivando alla sezione speciale dedicata a porri e zuppe. Tra un viaggio a Londra e uno alla scoperta di Trieste, si arriva fino a Napoli

A Tavola incontra Gianluigi Beccaria nella rubrica “Tre domande a”: un viaggio ideale attraverso le “parole del cibo”

Infaticabile esploratore della lingua e della letteratura (da Cervantes a Gadda, da Folengo a Joyce, da Belli a Calvino), Gianluigi Beccaria ha scelto di mettere in tavola le parole del cibo e intorno al cibo.

A Tavola di settembre svela il ritratto dello chef Enrico Bartolini

Daniele Gaudioso si è seduto a tavola con Enrico Bartolini alla cucina del Devero Hotel. Da qui, con freschezza e senza esagerazioni moderniste, assaggia e ci ripropone alcuni piatti che facilmente si potranno preparare a casa.

A Tavola di settembre ci porta sul Delta del Po

A Tavola questo mese ci porta per mano alla scoperta dell’Orto Botanico di Porto Caleri che fiorisce nel territorio più giovane d’Italia, il Delta del Po, iniziato a formarsi non più di quattrocento anni fa e in continua evoluzione.

A Tavola di settembre tra i vigneti bolzanini del Convento di Muri-Gries

A Bolzano, nel piccolo quartiere di Gries, sorgono il vigneto e la cantina-monastero dei Benedettini. Su terreni alluvionali vocati alla coltivazione del Lagrein, nasce il prezioso autoctono diventato ben presto il fiore all’occhiello dell’Alto Adige