Il Presidente Obama da Papa Francesco. Giovanni Gelmetti ricorda la sua udienza privata con il Santo Padre

Recentemente, il Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama è stato ricevuto da Papa Francesco in Vaticano, un incontro di cui tutti i media del Mondo hanno parlato. Il noto imprenditore immobiliare milanese Giovanni Gelmetti è stato raggiunto telefonicamente per un’intervista riguardante l’udienza, in ricordo del suo speciale incontro privato con il Santo Padre, avvenuto lo scorso 24 Gennaio.

1) Papa Bergoglio ha ricevuto il Presidente americano Barack Obama e anche lei è stato accolto in udienza privata. Come ricorda questa esperienza?

Un sogno che si è concretizzato, dopo molti anni, in realtà. Mi sento davvero fortunato, un eletto, ad averlo incontrato addirittura prima del Presidente Obama. Mi è rimasta impressa la sua umiltà, la sua umanità e la sua dolcezza. E’ stato un forte stimolo per aiutarmi ad affrontare la dura realtà di tutti i giorni.

2) «Thank you, thank you» sono le prime parole di Barack Obama a Papa Francesco. E poi: «Incontrarla è meraviglioso». Ha provato la stessa emozione?

Decisamente si, un incontro così emozionante che mi ha lasciato senza fiato! Indescrivibile da raccontare, difficile da argomentare e che si può soltanto provare.

3) Il Presidente Obama ha donato al Santo Padre un astuccio contenente medaglie e dei semi del giardino della Casa Bianca. Lei ha offerto un omaggio durante la visita?

Certo, dei prestigiosi cataloghi d’arte che spero che il Papa abbia apprezzato. Credo che il nostro patrimonio artistico e culturale abbia un valore inestimabile. Sono riuscito anche ad esporgli brevemente il progetto Giax Tower che è stato, con mia immensa gioia, benedetto.

4) Secondo lei Papa Bergoglio è il Papa del cambiamento?

Secondo me Papa Francesco ha ribaltato simboli e consuetudini mettendo mano alle fondamenta dell’organizzazione ecclesiale. E’ un Pontefice spalancato al nuovo, che non teme di fare cosa sgradita chiedendo maggiore austerità nell’uso dei paramenti sacri, che viaggia in pullman insieme agli altri cardinali, che è vicino alla gente. Una vera e propria “Spending review” che rimodella e da un giusto vigore dell’immagine ecclesiale.

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