Nato a Milano, Giovanni Leombianchi ha frequentato i corsi di Domenico Cantatore a Brera e partecipato alla vita artistica milanese, conoscendo nei loro studi i maestri Ibrahim Kodra, Gianni Dova, Lucio Fontana, Carmelo Cappello e a Rovereto il futurista Fortunato Depero, oltre ai più giovani Pietro Gentili, Marco Magrini e Ho Kan, cogliendo dal vivo, negli anni ‘70, i fermenti artistici milanesi. La sua attività artistica è iniziata a metà degli anni ’50 imprimendo nelle sue tele una forte ispirazione ecologica, acuita dalla distruzione della natura da parte dell’uomo a partire dal secondo Novecento.
Questo è uno dei motivi per cui è stato presente alla rassegna di arte contemporanea che si è tenuta allo STUDIO D’ARS di Milano dal 13 dicembre 2011 al 9 gennaio 2012, “For Esta Terra”. Il 2011 è stato dichiarato dall’ONU anno internazionale delle foreste; i venti artisti invitati a partecipare alla mostra hanno rappresentato altrettante sfumature di armonia e contrasto tra materie grezze e gesto umano. L’opera esposta da Leombianchi è intitolata “L’albero del Mondo”.
Altro evento di grande rilievo in cui Leombianchi è presente è la 54esima Biennale di Venezia dal titolo “L’ARTE NON E’ COSA NOSTRA”, a cura di Vittorio Sgarbi. La Biennale si conclude idealmente a Torino con una mostra (dal 17 dicembre 2011 al 30 Gennaio 2012) che vuole sviluppare un forte senso di democrazia nell’arte, contro la sempre più crescente omologazione dei valori di mercato; secondo questa Esposizione, ciò che vale in un’opera è in primo luogo l’emozione che trasmette. Al Padiglione Italia – Salone Nervi, Giovanni Leombianchi è presente con due opere dal titolo “Sole-Girasole: Macro e Micro Cosmo” e “Ascesa-Migrazione verso l’Alto”.
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