Riscontrati gli effetti negativi che un’assunzione eccessiva di anidride solforosa, molto presente nel vino e in alcuni alimenti, possono provocare per il sistema circolatorio e respiratorio, alcune aziende hanno preso a cuore il settore della produzione di vino senza solfiti aggiunti. Dopo i primi anni di sperimentazioni, sono riuscite a produrre vini bianchi, rossi e rosati biologici e senza solfiti, con le stesse proprietà organolettiche dei dei vini con solfiti. Inizialmente, questi esperimenti erano visti con sospetto e diffidenza, perché eliminare i solfiti voleva anche dire togliere la protezione dai microrganismi esterni. Ma tempo e scienza hanno dato ragione ai pionieri della qualità: partendo da un attento controllo nella produzione di uva di alta qualità, preservando l’integrita della materia prima, è possibile evitare l’aggiunta degli additivi.
La scelta di produrre vini senza solfiti non è solo una scelta commerciale, ma nasce dalla consapevolezza che il progresso, per essere definito tale, deve apportare miglioramenti all’uomo e all’ambiente. Produrre vini più naturali vuol dire usare metodi innovativi che migliorano la salute umana e ambientale. È una scelta etica, perché mira al nostro bene e al bene di ciò che ci circonda. Lo hanno capito molte aziende produttive, come Tenuta Villa Tavernago (www.tenutavillatavernago), che sta puntando su una produzione di vini biologici e in cui l’assenza dei solfiti aggiunti viene compensata dalla produzione di uva di altissima qualità e dal rispetto di norme igieniche ancora più severe.
Rispetto per la natura e innovazione: la produzione di vini senza solfiti vuole far sposare queste due componenti.