Lavarsi le mani può salvare la vita

Ridurre il rischio di infezioni – dalla polmonite alle infezioni del sangue a quelle delle vie urinarie – si può e si deve, iniziando da un semplice gesto: lavarsi le mani. Per dimostrarne la necessità l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito lo scorso 5 maggio l’Hand Hygiene Day, L’adesione alla campagna nel 2012 è stata massiccia: almeno 10 milioni di operatori attivi in più di 15000 strutture presenti in 156 si sono impegnati a ricordare a pazienti e medici l’importanza dell’igiene delle mani. Le infezioni rappresentano infatti un rischio importante per la salute pubblica e la maggior parte di esse – come ad esempio la polmonite – potrebbero venire drasticamente ridotte grazie a una accurata pulizia delle mani. Il problema non riguarda in effetti soltanto i paesi del Terzo mondo ma anche quelli più civilizzati e industrializzati. Come infatti riportato da quotidianosanita.it, su 100 pazienti ospedalizzati nel mondo quelli che sviluppano infezioni legate all’assistenza e alla cura sono 10 nei paesi in via di sviluppo e 7 in quelli sviluppati. Nei reparti di terapia intensiva, globalmente, la percentuale sale addirittura al 30%.Per questo motivo inizia medici e operatori sanitari devono obbligatoriamente lavarsi accuratamente le mani prima di toccare un paziente; prima di effettuare procedure asettiche; dopo l’esposizione a fluidi corporei; dopo aver toccato un paziente; dopo aver toccato ciò che circonda il paziente. Per quanto riguarda la polmonite in particolare, si tratta della prima causa di morte nel mondo per quanto riguarda i bambini al di sotto dei cinque anni d’età. Ogni anni nel mondo ci sono più di 155 milioni di casi di polmonite infantile.

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