Il nuovo “ACCADEMICO DI SAN MARINO” N:.H:. Sandro PULIN, impegna il G:.O:.M:.P:.A:. per un rafforzamento della “POLITICA CULTURALE” in Italia ed in Europa.

29/11/2008 / S:.A:. il Sacro Principe del G:.O:.M:.P:.A:. – Monsignore N:.H:. Sandro PULIN, anche nella Sua nuova veste di: “Delegato Plenipotenziario per la CULTURA in ambito Nazionale ed Internazionale”, invita le Istituzioni europee ad avviare al più presto uno specifico confronto e dibattito per trovare, in Europa, nuove risorse economiche per sostenere una seria Politica Culturale che sia veramente un valore comune.
Il N:.H:. Sandro PULIN ha pubblicamente denunciato il fatto che in Europa esistano modi e approcci troppo diversi nell’affrontare il tema della CULTURA ed anche come Responsabile dei Fondi Europei 2007-2013 nel Veneto, ha anche auspicato il riconoscimenti di maggiori stanziamenti per la CULTURA, sia in sede europea che in sede periferica.
Infatti è una verità, la costante e progressiva diminuzione dei fondi destinati alla CULTURA che oggi è aggravata anche dall’attuale fase congiunturale di crisi economica che impone dolorosi tagli ai bilanci che colpiscono principalmente i trasferimenti alla CULTURA, fondi che, nel recente passato, troppo spesso sono stati utilizzati MALE e con una scarsa verifica dell’effettiva incidenza sul territorio.
Il nuovo “Ambasciatore per la Pace nel Mondo” N:.H:. PULIN, ha manifestato la Sua convinzione della necessità che le future Politiche Culturali, per ottenere delle nuove risorse economiche adeguate, devono diventare, sempre più, dei veri strumenti operativi che favoriscano il processo di coesione sociale ed il DIALOGO INTERCULTURALE che, in questo momento di crisi generale, diventa essenziale per la politica europea.
Ormai è intollerabile che in ogni Stato membro della U.E. esistano più soggetti che sono chiamati ad espletare la stessa funzione offrendo servizi culturali alla stessa comunità ed in particolare, nel caso dell’Italia, ci si trova troppo spesso, davanti a situazioni del tutto anacronistiche ed ormai inaccettabili che risultano del tutto al di fuori dagli indirizzi generali indicati dalle Politiche culturali che sono state decise dall’Unione Europea a Brussels.
In particolare, in Italia la situazione è sconcertante, troppe sono le Istituzioni che sono chiamato ad assolvere funzioni culturali: dal piccolo Comune alla Regione, alle Province ed in fine allo Stato, senza poi dimenticare le varie Associazioni e Circoli culturali ed ultimamente anche le sempre più invadenti Fondazioni e molto altro ancora.
Manca una vera programmazione della spesa e degli indirizzi da seguire e molte volte, per motivi campanilismi locali e / o elettorali, le diverse Istituzioni entrano in concorrenza tra loro, nei diversi percorsi culturali da realizzare, arrivando al punto di programmare, contemporaneamente, degli Eventi culturali che trattano lo stesso soggetto e/o argomento……..
Per il N:. H:. PULIN la CULTURA che è l’anima di una comunità, determinando una più forte coesione territoriale e sociale, deve diventare il motore di una nuova società basata sulla conoscenza e sul un dialogo che favorisca l’integrazione dei diversi popoli che formano l’Unione Europea nel suo complesso.
Oggi le politiche economiche devono inglobare anche un vero e specifico interesse economico, quindi non appare del tutto irrazionale la scelta del Governo italiano, di affidare all’ex manager della Mc Donalds in Italia la dirigenza del Ministero della Cultura, perché avvii una ottimizzazione, una razionalizzazione ed una economicizzazione delle politiche culturali italiane.
“S:.E:. il Delegato Plenipotenziario per la CULTURA, in ambito Nazionale ed Internazionale” il N:. H:. Sandro PULIN, fautore delle “buone pratiche” e sostenitore della validità della “contaminazione”, essendo profondamente convinto che della necessità di non essere solo problematico, ha deciso d’impegnare il G:.O:.M:.P:.A:. per rafforzare e sostenere le “Politiche Culturali” dell’Europa ed a questo scopo, propone l’avvio si un serio confronto di tutti i principali attori istituzionali e culturali dell’Europa, dove si dibatta, si discuta e si possano acquisire informazioni e nuove esperienze, per realizzare una originale sintesi ed un raccordo nei vari ambiti culturali della “Governance culturale”” del teatro

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