ELVIS PRESLEY, IL RE DEL ROCK, NELLE FILA DELL’FBI

di Irene Conti

L’unico e vero Re del Rock è stato e sarà sempre Elvis “the Pelvis” Presley, così chiamato per il suo modo particolare di muovere il bacino. Nacque nel 1935 e divenne famoso negli anni ’50 come cantante e attore. La sua fama si espanse dappertutto e venne incoronato come “Re del Rock ‘n Roll”, di cui ancora detiene lo scettro. Tantissimi hanno provato ad imitarlo ma nessuno ha mai avuto la sua carica, il suo sex-appeal, la sua voce particolare. “Un bianco con la voce da nero”, come lo definì Louis Armstrong. Della sua carriera si sa tutto, ma in questi giorni è stata data la notizia che Elvis chiese all’allora Presidente degli USA Nixon, di arruolarlo nell’FBI. Il 21 Dicembre 1970, mentre era a bordo di un aereo dell’American Airlines, con rotta verso Washington, su dei fogli di carta intestata della Compagnia aerea, scrisse una lettera molto particolare al Presidente degli Stati Uniti. Cinque fogli scritti con una sintassi che lasciava molto a desiderare, con le maiuscole messe a caso, in cui dissertava su argomenti politici interni, sull’America e i suoi valori, sulle minacce, a suo dire, verso la nazione da forze invisibili ma forti, come il comunismo, la droga, le Black Panters, gli studenti, ma soprattutto i Beatles. Nella lettera, inserita in un libro che il giornale americano Daily Mail ha anticipato, Elvis chiedeva di essere nominato agente segreto presso l’FBI, nel reparto Narcotics and Dangerous Drugs, ed essere in prima linea nella lotta contro la criminalità che il paese stava combattendo. Anche se egli stesso faceva uso di droghe (barbiturici, anfetamine e simili) il cantante riuscì a convincere Nixon con degli argomenti molto persuasivi. Aveva studiato a fondo ciò che l’abuso di droghe comportava; tutte le tecniche di lavaggio del cervello che, a suo avviso, i comunisti stavano perpetrando, e i Beatles tra i nemici peggiori, in quanto guadagnavano molti soldi in America con le tournée e poi diffamavano e calunniavano gli Stati Uniti. Essendo un artista, poi, non avrebbe destato sospetti e avrebbe potuto agire indisturbato. Elvis Presley volle consegnare personalmente la lettera all’ingresso della Casa Bianca e andò in albergo ad attendere la risposta, dove si era registrato sotto il nome di Jon Burrows. Nixon, quando lesse la lettera, indisse una riunione nel famoso Studio Ovale. Dopo un’accesa discussione Presley fu invitato alla Casa Bianca dove fu assoldato come agente federale. A quanto pare Presley, però, non catturò nessun nemico. L’Archivio dell’FBI rivela il particolare rapporto tra il cantante e tutto il “sistema del potere” americano. I Files dell’FBI svelano anche delle registrazioni riguardanti lettere scritte dai fans per commentare le sue performances, filmati, documenti circa delle minacce di morte e che fosse il bersaglio di estorsioni. Tutte queste notizie sono state raccolte in un dossier di circa 683 pagine, oggi digitalizzate su dei CD-ROM. Thomas Fensch, che ha scritto il libro “The FBI Files On Elvis Presley” (I files dell’FBI su Evis Presley), all’interno, in accordo proprio col “Bureau”, dichiara che i testi sono datati in un periodo che va dal 1956 al 1981e rappresentano un : “ microcosmo [di Elvis Presley] dietro le scene della vita”. L’FBI, a quanto pare era molto interessato alla morte del cantante, le circostanze in cui era avvenuta, le cause, la probabilità che Elvis fosse vittima di una “lista nera” e in particolare, proprio, il bersaglio di estorsioni da parte di un dottore Sudafricano, un certo Laurenz johannes Griessel-Landau. La vita e, specialmente, la morte di Elvis, è stata sempre avvolta da un alone di mistero. Queste notizie uscite sui media circa l’arruolamento del Re del Rock nelle fila dell’FBI; i dossiers del Bureau su di lui datati fino al 1981, quando Elvis era già morto da 4 anni; la sua stessa morte su cui non è mai stata fatta totale chiarezza, lasciano ancora molti dubbi e tante domande senza risposta. Notizie, casualmente, uscite all’indomani dell’anniversario della sua morte avvenuto il 16 agosto 1977.

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