Piscine da giardino “low cost”: un nuovo trend in ascesa

Negli ultimi cinque anni, la progressiva riduzione del prezzo delle piscine da giardino è andata di pari passo con l’aumento della loro popolarità fra le famiglie italiane. Sono sempre di più, infatti, le famiglie che decidono di abbellire esternamente la propria casa investendo su questo accessorio, che fino a qualche anno fa era considerato “di lusso” e ora è sempre più alla portata anche del ceto medio.

Parallelamente alla riduzione dei prezzi, della quale abbiamo accennato poco fa, le principali aziende produttrici hanno deciso di concentrarsi sempre più sulla produzione di nuovi modelli di piscine “a basso costo”: le cosiddette “piscine fuori terra“.

A differenza di quelle “interrate”, infatti, queste ultime sono molto più facili da montare e nella quasi totalità dei casi non necessitano neppure di un intervento diretto da parte degli operai dell’azienda produttrice. Anche se i modelli più grandi e costruiti con materiali più pregiati possono comunque arrivare a costare più di 2000 euro, si tratta solo di sporadiche eccezioni previste per chi ha a disposizione un budget più elevato.

Nella maggior parte dei casi, infatti, le piscine fuori terra hanno un costo nettamente inferiore rispetto alle piscine interrate. Ciò è dovuto al fatto che queste ultime sono necessariamente il frutto di una vera e propria opera di “costruzione” all’interno del giardino di casa. I lavori possono durare più di una settimana, richiedono l’intervento di molti operai ed una attenta manutenzione periodica, la quale contribuisce naturalmente a far aumentare notevolmente i costi a carico dell’acquirente.

Alla luce delle differenze messe in risalto finora, appare chiaro il motivo che spinge sempre più famiglie italiane a investire sulle piscine fuori terra piuttosto che su quelle interrate. In tempi di crisi economica come quelli che stiamo attraversando, infatti, l’unico modo per arricchire la propria casa di nuovi accessori è quello di ripiegare sulle versioni “low cost”, e in quest’ottica riteniamo quanto mai opportuna la scelta delle aziende di produrre sempre più modelli alla portata dei ceti “non abbienti”.

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