La richiesta di un prestito personale potrebbe venire negata dalla banca o dall’istituto erogante a cui ci si è rivolti per diversi motivi: quello ovvio e principale è il fatto di essere stato segnalato nelle banche dati delle centrali di rischio per insolvenze o ritardi nel pagamento di rate di prestiti precedenti. Infatti, davanti la richiesta di un prestito personale, gli istituti di credito hanno accesso a questi database per controllare la situazione finanziaria del richiedente ed è difficile ottenere il finanziamento nel caso di segnalazioni, protesti o pignoramenti.
Esiste la possibilità che nonostante non ci siano segnalazioni alla Crif o a qualche altra banca dati di “cattivi pagatori”, venga rifiutato un prestito personale e le ragioni sono diverse in base ad ogni istituto erogante. Occorre precisare che le banche e le società finanziarie hanno dei regolamenti diversi riguardo ai requisiti richiesti ai clienti per erogare un prestito. Inoltre, non è detto che una banca non conceda un prestito alle stesse caratteristiche di un’altra banca che l’ha negato poiché, come abbiamo appena detto, ognuna di queste società è libera di delineare delle proprie regole per quanto riguarda le garanzie minime richieste ai potenziali clienti.
Per questo motivo, non è conveniente richiedere un prestito subito dopo che è stato negato un finanziamento perché, qualsiasi sia la ragione per cui una pratica di prestito sia stata rifiutata, comporta una segnalazione alla Crif, no d’insolvenza, ma di rifiuto prevista dal Codice Deontologico dei Sistemi d Informazione Creditizie (infatti, dal momento in cui viene negato il prestito, il nominativo del richiedente deve essere inserito presso suddette liste e vi rimane per un periodo da uno a sei mesi).
Per questo motivo, se si ottiene una risposta negativa davanti alla richiesta di un prestito conviene aspettare alcuni mesi prima di fare una nuova richiesta o la segnalazione nella Crif potrebbe comportare altre difficoltà per accedere al prestito.
Detto ciò, conviene ricordare che l’unico prestito personale in cui non viene controllata la solvibilità del richiedente è la cessione del quinto. Un finanziamento accessibile a tutti i dipendenti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato e ai pensionati. Nella cessione del quinto dello stipendio le rate vengono addebitate direttamente sulla busta paga o la pensione, quindi l’unica condizione che viene verificata in fase di richiesta del prestito è la condizione di dipendente a tempo indeterminato o l’esistenza di una pensione e, per i dipendenti di aziende più piccole, la solidità dell’azienda stessa.
(Per conoscere la cessione del quinto a pensionati)
Lo Staff PrestitoaStatali.it