Impennata dei b&b per effetto della crisi

Se fino a dieci anni fa aprire un bed & breakfast era un’attività che svolgevano in pochi, oggi le cifre parlano di centinaia e centinaia di alloggi di questo tipo che stanno crescendo a vista d’occhio in tutta Italia. Un interessante strumento per valutare questo fenomeno ci è fornito dal web: infatti, anche effettuando una ricerca generica su internet, digitando parole come “case Vicenza” o “affitto Genova”, tra i risultati appariranno innumerevoli offerte di b&b in centro, in periferia, in campagna, in ogni angolo della città. Si tratta di uno dei nuovi business anti-crisi degli italiani che possiedono una seconda casa o qualche stanza in più nella propria e vogliono guadagnare qualcosa offrendo pochi servizi essenziali: una camera, un bagno e la prima colazione ad un prezzo che sia aggira sui 30-60 euro a notte. Ovviamente chi cerca maggiori comfort arriva a pagare anche 150 euro a notte, cercando gli stessi lussi di un hotel: tv in camera, frigobar, parcheggio, internet e persino la piscina. In alcuni casi, poi, non si tratta di semplici appartamenti, ma si offrono delle camere in dimore d’epoca, palazzi storici o ville con giardino; qual è allora la differenza con un hotel? Innanzitutto il concetto di “ospitalità”, ovvero instaurare un tipo di rapporto diverso con chi mette a disposizione la propria casa rispetto ad una semplice camera d’albergo. La diversità sta proprio nel rapporto umano: soggiornare in un ambiente familiare, con delle persone che mettono a disposizione la propria vita ed il proprio vissuto, far respirare al turista l’aria di casa anche se si decide di soggiornare a migliaia di km dalla propria.

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