Il problema della gestione dei rifiuti in Italia

Dopo gli ultimi problemi a Napoli e dopo la minaccia di intervento da parte della UE, torna in primo piano il problema della gestione e smaltimento rifiuti in Campania e in altre parti d’Italia. Nonostante i tanti moniti dell’Europa e le manifestazioni, spesso violente, delle popolazioni più esposte all’emergenza rifiuti, il problema risulta ancora irrisolto, specie nel meridione della nostra penisola. Centri storici di città meravigliose per il patrimonio artistico-culturale sono troppo spesso protagonisti di immagini che fanno il giro del mondo. Strade piene di rifiuti con cassonetti stracolmi, cumuli di immondizia che bruciano con notevoli ripercussioni sulla salute. Il problema della gestione rifiuti, infatti, più che un problema di immagine, è legato alle conseguenze sulla salute di quelle persone che vivono, ogni giorno, a stretto contatto con questo problema. I rifiuti dati alle fiamme nelle strade di Napoli, infatti, hanno liberato nell’aria quantità considerevoli di diossina respirate dagli abitanti della città. Anche le discariche, create spesso senza alcun criterio e senza considerare la natura del suolo in cui vengono realizzate, provocano danni ambientali spesso irreversibili. Il percolato inquina terreni e falde acquifere, coinvolgendo terreni agricoli e pascoli destinati alla zootecnia con conseguenze disastrose per la salute dei cittadini non solo vicini alle aree in questione, ma anche di quelle persone che comprano prodotti alimentari provenienti da queste zone inquinate. Gli stessi termovalorizzatori tanto acclamati nascondono insidie le cui conseguenze potranno essere quantificate solo tra diversi anni.
L’esempio del Nord Europa porta in Italia alcuni modelli di gestione e smaltimento rifiuti che, se ben applicati, possono davvero metter fine al problema dei rifiuti in Italia così come in altre parti del mondo. A partire dal 15 ottobre in Francia, i cittadini di Romainville hanno detto addio ai classici cassonetti destinati alla raccolta dei rifiuti, ora sostituiti da più di cento colonne grigie. Si tratta di un sistema di raccolta rifiuti che funziona per aspirazione pneumatica, una soluzione, questa, molto efficace e già utilizzata da alcune città europee come Stoccolma e Barcellona.
Invece dei cassonetti, i cittadini trovano delle colonne disposte a coppia, una per l’umido, l’altra per rifiuti riciclabili, dove i rifiuti vengono stoccati per 12 ore per poi essere aspirati dal sistema pneumatico attraverso tubi situati a 2 metri di profondità. I rifiuti, alla velocità di 70 km/h raggiungono dopo qualche chilometro il punto di raccolta principale, dove verranno compattati in container e trasportati nei centri di smaltimento rifiuti urbani e riciclaggio. Il sistema, completamente automatico, elimina anche la presenza dei mezzi di raccolta dato che i rifiuti raggiungono il centro di raccolta principale in modo automatico. Oltre a questo, vengono eliminati problemi di odore e di igiene, dato che i rifiuti sostano per breve tempo nei contenitori e non si accumulano mai. Il problema dei rifiuti, dunque, è tale solo quando non si riesce ad affrontarlo. La lezione dei paesi europei che hanno già sperimentato tali sistemi deve rappresentare per noi un modello da seguire, ci auguriamo, nel più breve tempo possibile.

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