Comunicato stampa LAV di gioved¨¬ 29 novembre 2007
CONIGLI
ALLEVATI E UCCISI SENZA REGOLE NE¡¯ PROTEZIONE: OGNI ANNO E¡¯ STRAGE DI 900 MLN
DI ANIMALI NEL MONDO, 350 MLN IN UE, PER IL MERCATO DELLA PELLICCERIA E DELLA
CARNE. ITALIA, SPAGNA, FRANCIA E CINA IN TESTA NELLA PRODUZIONE DI PELLI.
LAV: URGENTE UNA NORMATIVA A PROTEZIONE DEI
CONIGLI, VIDEO-SHOCK
MOSTRA ANIMALI SGOZZATI ANCORA VIVI NELLA CATENA DI MONTAGGIO CHE STRAPPA LORO
LA PELLICCIA. AI CONSUMATORI: NON ACQUISTATE PELLICCE.
900 milioni di conigli ogni anno
nel mondo, di cui 350 milioni nell¡¯Unione
Europea e quasi altrettanti in
Cina, sono allevati e uccisi senza alcuna regola e senza alcuna protezione
nella maggior parte dei paesi, per il mercato della pellicceria e della carne. L¡¯allevamento e l¡¯uccisione di
questi animali ¨¨ particolarmente brutale, come prova un video-shock reso pubblico oggi dalla LAV e
prodotto dall¡¯associazione portoghese Animal:
negli allevamenti intensivi i conigli sono reclusi in minuscole e sudice gabbie
di metallo, circondati dai loro escrementi, senza possibilit¨¤ di compiere
movimenti e attivit¨¤ naturali come scavare e preparare la tana; subiscono un
tasso molto elevato di infortuni e malformazioni, e il tasso di mortalit¨¤ raggiunge il 25%.
Terminato il periodo di allevamento, vengono letteralmente gettati e ammassati
in modo brutale in casse di plastica per essere trasportati verso il mattatoio
dove li attende una morte orribile che non
prevede alcun sistema di stordimento efficace: qui ricevono
fortissimi colpi di cinghia, che non sempre li tramortisce, subiscono lo
sgozzamento e molti continuano a contorcersi quando vengono appesi per le
zampe, a testa in gi¨´, per poi separare meccanicamente la pelliccia dal corpo,
che sar¨¤ spesso – ma non sempre – destinato al consumo alimentare.
Il coniglio ¨¨ l¡¯animale
maggiormente utilizzato nel campo della pellicceria, in particolare come
bordatura di capi d¡¯abbigliamento (colli, cappucci, maniche, ecc.) e accessori:
la sua pelliccia non ¨¨ un semplice sottoprodotto della carne, infatti alcune
razze di coniglio sono state selezionate geneticamente proprio per sfruttare
economicamente le propriet¨¤ del pelo, come nel caso del coniglio cincill¨¤ Rex
(il cui pelo ¨¨ molto simile al pregiato cincill¨¤, ma ¨¨ meno costoso) e del coniglio Orylag, allevato esclusivamente in Francia enon sono allevati in nessuna parte del
mondo e la cui commercializzazione ¨¨ sottoposta a procedure di
certificazione e numerazione della singola pelle.
¡°La
LAV intende far conoscere al vasto pubblico queste pratiche di allevamento e di uccisione
particolarmente cruente: ogni volta che un consumatore acquista abbigliamento
con inserti in pelliccia contribuisce, a volte senza essere del tutto
consapevole delle violenze inflitte agli animali, a sviluppare questa industria
della sofferenza – dichiara Roberto Bennati,
vicepresidente della LAV – Chiediamo l¡¯emanazione di norme per la
protezione di questi animali: l¡¯allevamento dei conigli, infatti, non ¨¨
disciplinato da nessuna alcuna norma comunitaria o nazionale specifica permettendo
cos¨¬ abusi e il mancato rispetto delle esigenze etologiche dei conigli. Esistono delle norme generali – la
direttiva 98/58 CEE, recepita in Italia con Decreto legislativo 146/2001 –
applicabili anche a questi allevamenti, che tuttavia non hanno portata tale da
incidere efficacemente sulle condizioni di vita degli animalidei conigli in
allevamento. L¡¯intervento da parte dei legislatori comunitari e nazionali su
questa materia ¨¨ una priorit¨¤: chiediamo una forte e convinta mobilitazione,
come quella che ha portato all¡¯approvazione, il 26 novembre scorso, del
Regolamento UE che vieta l¡¯importazione e il commercio di pelli di cani e gatti
su tutto il territorio dell¡¯Unione Europea.¡±
Pi¨´ del
76% della produzione totale di pelli di coniglio nell¡¯UE ¨¨
realizzata in Italia, Spagna e Francia,
e l¡¯allevamento di tipo famigliare ¨¨ ancora diffuso. L¡¯Italia alleva ogni anno oltre 90 milioni di conigli, di esemplari, ed ¨¨ il principale paese UE importatore di pelli da
pellicceria, segno di una spiccata vocazione per l¡¯attivit¨¤ di trasformazione:
importa il 47 % delle pelli importate
nell¡¯intera UE e ne esporta circa l¡¯11%. La Spagna ¨¨ il maggiore produttore europeo ed esporta il 69% delle pelli
esportate dall¡¯UE. Germania e Francia esportano pelli di coniglio di
qualit¨¤ elevata e ad alto prezzo, mentre la Spagna ¨¨ il maggiore esportatore di
pelli di qualit¨¤ inferiore, spesso sottoprodotto dell¡¯industria della carne.
Sempre pi¨´ forte
l¡¯interscambio tra il mercato UE della pellicceria e quello cinese: dal 1999 il
volume delle esportazioni di pelli di conigli
dall¡¯a UE alla Cina ¨¨ cresciuto
a dismisura passando da meno di 2 milioni di pelli a oltre pi¨´ di 14 milioni
di pelli nel 2006, segno che la Cina oltre ad essere paese produttore
di animali allevati in condizioni drammatiche, ha anche il primato negativo
della maggiore produzione di capi d¡¯abbigliamento con inserti in pelliccia. In Cina si utilizzano su vasta scala
pelli di coniglio di qualit¨¤ inferiore, con un valore che pu¨° arrivare anche a
meno di 1 euro a pelle per gli articoli d¡¯abbigliamento da esportare.
L’ Unione Europea
tuttavia, in particolare l’Italia, importa
dalla Cina un gran numero di pelli pregiate di coniglio (prezzo
medio all¡¯ingrosso superiore a 8 euro), provenienti da animali allevati
esclusivamente per la loro pelliccia. o per il loro pelo.
L¡¯Autorit¨¤ Europea per la Sicurezza Alimentare ha
effettuato un studio relativo ¡°all¡¯incidenza degli attuali sistemi di
stabulazione e di gestione sulla salute e sul benessere dei conigli domestici
d¡¯allevamento¡±, dal quale
emergono con grande chiarezza una serie di i problemi per il benessere degli
animali: ¡°In particolare, il gruppo di
esperti scientifici nota con preoccupazione, che la mortalit¨¤ e morbilit¨¤ dei
conigli allevati sembra notevolmente pi¨´ elevata rispetto alle altre specie
allevate, soprattutto a causa di infezioni enteriche e respiratorie e a
problemi riproduttivi. Il gruppo,
inoltre, ¨¨ conscio del fatto che la presenza di aggressivit¨¤ tra i conigli in
allevamento impedisce loro di sviluppare relazioni sociali che si potrebbero
sviluppare in altre situazioni.¡±
– Allegata scheda: ¡°Le pellicce di coniglio: il
massacro ignorato¡± (©Animal-LAV)
– Disponibile video su allevamento e
macellazione di conigli da pelliccia (©Animal,
distribuzione LAV)
Ufficio Stampa LAV 06 4461325 – 329 0398535 – 339 1742586 www.lav.it
LE PELLICCE DI CONIGLIO: IL MASSACRO IGNORATO
Uso consentito citando la fonte Animal-LAV (©Animal-LAV) www.lav.it
INTRODUZIONE
Ogni
anno nel mondo pi¨´ di 900 milioni di conigli
sono allevati e uccisi per la produzione di carne e pelli da pellicceria.
Nell¡¯Unione Europea sono uccisi circa 350
milioni di questi animali e la Cina ha raggiunto tale livello con
una tumultuosa crescita del numero di animali negli ultimi dieci anni. E¡¯
praticamente impossibile distinguere tra i conigli utilizzati per la sola
produzione di carne e quelli allevati esclusivamente per le caratteristiche del
loro manto. Una grossa parte delle pelli derivanti dai conigli macellati viene
utilizzata per confezionare capi d¡¯abbigliamento di bassa qualit¨¤ e basso
costo. Tuttavia l¡¯utilizzo delle pelli di coniglio negli ultimi anni ha subito un
incremento significativo, andato di pari passo con l¡¯affermarsi di inserti e
bordature di pellicce in capi di abbigliamento tradizionali.
E
cos¨¬ milioni di esseri viventi sono terrorizzati, detenuti in gabbie del tutto
inadeguate, senza possibilit¨¤ di muoversi, sottoposti a violenze continue,
trasportati senza un minimo di considerazione per il loro essere creature
senzienti e, infine, sgozzati senza ricorrere a sistemi di stordimento
efficaci. Tutto questo per assecondare una moda che si ostina a promuovere capi
in pelliccia o ornati di pelliccia, senza alcuna considerazione per le
sofferenze degli animali.
La pelliccia di coniglio non ¨¨ un semplice sottoprodotto
dell’industria della carne: al mondo milioni di conigli
vengono allevati anche solo per la pelliccia. Gli animali, infatti, sono
selezionati specificamente per il loro manto, che porta a profitti elevati e a
una diffusa commercializzazione dal momento che gli articoli in pelliccia di
coniglio di buona qualit¨¤ sono economicamente pi¨´ accessibili per i consumatori
rispetto a quelli realizzati utilizzando vere pelli di volpe, cincill¨¤, visone
o simili.
Nonostante
queste specifiche selezioni, anche dai conigli allevati per l¡¯alimentazione
umana si ricavano pelli, tuttavia di scarsa qualit¨¤ e quindi non pregiate; i
conigli usati per l¡¯alimentazione, infatti, vengono macellati ancora troppo
giovani perch¨¦ il loro manto sia formato e utilizzabile in pellicceria per
confezionare capi di qualit¨¤. Anche le condizioni d¡¯allevamento dei conigli da
carne incidono negativamente sulla qualit¨¤ del manto, limitandone perci¨°
l¡¯utilizzo in pellicceria.
I CONIGLI
Animali
senza diritti e senza protezione alcuna: ¨¨ questa la realt¨¤ per i conigli,
allevati e uccisi senza alcuna regola nella stragrande maggioranza dei Paesi
del mondo. Animali estremamente docili e timorosi, spesso considerati domestici
compagni di vita di noi umani.
Ogni
femmina di coniglio allevata per produrre carne e pelliccia partorisce circa 10 piccoli ogni 45 giorni determinando
¡°produzioni¡± molto frequenti.
Le
coniglie di solito allattano per 30-35 giorni (anche se i tempi possono
variare) e hanno una pausa di 10 giorni fino al parto successivo. Le fattrici
vivono fino a 2 anni, prima di finire la loro esistenza al mattatoio; ogni
riproduttrice pu¨° generare circa 80 figli in un anno, 160 nei due anni che la
catena di montaggio le permette di vivere. L¡¯inseminazione artificiale ¨¨ molto
comune diffusa negli allevamenti, alcuni allevatori staccano i piccoli dalle
mamme per 2 giorni, perch¨¦ se non allattano ¨¨ pi¨´ facile farle ingravidare di
nuovo.
I conigli sono mandati al
macello a circa 6 settimane di
vita se allevati per ricavarne sia carne che pelliccia; se la destinazione ¨¨
solo la produzione di pellicce, la macellazione avverr¨¤ tra i 3 e i 5 mesi d¡¯et¨¤, quando il manto ¨¨
formato, folto e lucente.
¡°Utilizzi¡± finali dei
conigli allevati in cattivit¨¤
LE RAZZE UTILIZZATE PER CONFEZIONARE
PELLICCE
I
conigli cincill¨¤ (conigli cincill¨¤
Rex) hanno la pelliccia molto simile a quella di un vero cincill¨¤,
perci¨° sono allevati per il loro manto, spesso spacciato per cincill¨¤
originale. La razza fu creata negli anni ¡®20 nella citt¨¤ francese di Coulange,
da Amedee Gillette che per primo vide la possibilit¨¤ di incrociare conigli
tradizionali fino a giungere alle 13 variet¨¤ esistenti attualmente.
I
conigli hanno due tipi di pelo: il pelo propriamente detto e il sottopelo.
Nei
conigli Rex questi peli hanno il medesimo diametro e la stessa lunghezza. Il
pelo ¨¨ molto pi¨´ sottile e la quantit¨¤ per unit¨¤ di superficie ¨¨ maggiore,
perci¨° il manto risulta assai pi¨´ isolante. Da questo punto di vista ¨¨ simile
al cincill¨¤ e al visone. I pi¨´ allevati sono i conigli Rex bianchi (albini), castoro e cincill¨¤, per la pelle pregiata e
redditizia che ne risulta. Nei conigli Rex la
carne che ne deriva ¨¨ considerata un prodotto secondario.
Il confronto tra le
caratteristiche del coniglio cincill¨¤ Rex, il cui manto viene spesso spacciato
per il pi¨´ morbido pelo di vero cincill¨¤,
chiarisce le ragioni per cui commercialmente si opta per l’allevamento
cunicolo, meno costoso e pi¨´ redditizio:
–
le femmine di cincill¨¤ di solito partoriscono solo due piccoli all¡¯anno,
l¡¯allevamento risulta cos¨¬ molto pi¨´ costoso e meno redditizio di quello dei
conigli;
–
i veri cincill¨¤ vengono normalmente uccisi all¡¯et¨¤ di circa un anno.
L¡¯Orylag
Il
coniglio Orylag ¨¨ allevato
esclusivamente in una regione della Francia e deriva da una ibridazione voluta
dall¡¯uomo partendo da un coniglio della razza Rex. Nel 1985 L¡¯Istituto Francese
per la ricerca in Agricoltura, tramite procedure di incrocio, svilupp¨° questo
ibrido dal pelo di elevata qualit¨¤ e, al contempo, una buona quantit¨¤ e qualit¨¤
di carni, determinando una produttivit¨¤ elevata. Le pelli di questi conigli,
sottoposte a controllo da parte di una cooperativa, sono utilizzate dalle
grandi marche dell¡¯alta moda, che richiedono una pelliccia di alta qualit¨¤ e
poco diffusa. Questi conigli sono allevati
esclusivamente in Francia e la commercializzazione dei loro prodotti
¨¨ sottoposta a procedure di certificazione, numerazione della singola pelle e
controllo. Le riproduttrici partorisco in media 7 cuccioli e sono sottoposte a
inseminazione artificiale entro una settimana dal precedente parto. I cuccioli
di Orylag vivono con la madre le prime 4 settimane di vita per poi essere
allevati in gabbie singole per prevenire l¡¯aggressivit¨¤ tra i conigli.
La
produzione di questi conigli genera ogni anno un volume d¡¯affari per gli allevatori francesi di oltre 3 milioni di euro.
I NUMERI DELLE PELLI DI CONIGLIO
La cifra complessiva stimata di conigli
uccisi ogni anno ¨¨ aumentata nel corso degli ultimi due decenni, fino a
raggiungere i 900 milioni (stima
annuale mondiale). La crescita maggiore si ¨¨ rilevata in Cina che nel 2005 ha ucciso poco meno di 350 milioni
di conigli. La maggior parte dei conigli viene uccisa per mangiarne
la carne ma molti sono allevati per la loro pelliccia.
Con variazioni minime, il numero di conigli uccisi in Europa ¨¨ rimasto costantemente intorno a 350 milioni di conigli all¡¯anno negli
ultimi 20 anni.
Nell¡¯Unione
Europea, Germania e Francia esportano pelli di coniglio di qualit¨¤ elevata e ad
alto prezzo, mentre la Spagna ¨¨ il maggiore esportatore di pelli di qualit¨¤
inferiore, spesso sottoprodotto dell¡¯industria della carne. L¡¯Italia ¨¨ tra i principali produttori di conigli:
ne alleva ogni anno oltre 90 milioni, ed
¨¨ inoltre il principale Paese importatore in
Europa di pelli da pellicceria, segno evidente di una vocazione di
Paese trasformatore. Il nostro Paese importa
il 47% delle pelli importate nella intera UE e ne esporta circa l¡¯11%.
La Spagna ¨¨ il maggiore produttore europeo ed esporta il 69% delle pelli
esportate dalla intera UE.
Anche
se il coniglio ¨¨ l¡¯animale maggiormente utilizzato in pellicceria, il commercio
delle pelli di questo animale genera nella Unione Europea solo il 2% del
fatturato del settore della pellicceria, segno evidente del modesto valore di
queste pelli. Nel 2005 circa il 91% delle pelli conciate importate nella UE
sono state considerate pelli ¡°a basso costo¡± e solo il 9% ¨¨ stato considerato
ad ¡°alto costo¡±. La distinzione ¨¨ basata su un livello medio del prezzo di
ciascuna pelle: le pelli importate all¡¯ingrosso con un prezzo medio superiore
agli 8 euro sono considerate di ¡°alto prezzo¡± e questo dato rende l¡¯idea di
quali margini di guadagno si possano determinare ricorrendo a queste pelli per
la realizzazione di inserti.
Pi¨´ del 76% della produzione totale nell¡¯UE viene realizzata
in Italia, Spagna e Francia, e l¡¯allevamento di tipo
familiare ¨¨ ancora diffuso.
Dal
1999 il volume delle esportazioni di pelli
dall¡¯UE alla Cina ¨¨ cresciuto a dismisura passando da meno di 2 milioni di pelli a pi¨´ di 14 milioni di
pelli nel 2006, segno tangibile che la Cina oltre ad essere Paese
produttore di animali ¨¨ anche leader nella produzione di capi di abbigliamento.
L¡¯esportazione
di pelli a basso costo da parte dell¡¯UE avviene verso la Cina, che ha visto
aumentare vertiginosamente sia l¡¯esportazione che l¡¯importazione di questo
genere di pelliccia. Il direttore di un mattatoio del Portogallo ha affermato
che la Cina acquista l¡¯intera produzione di
pelli di coniglio di Spagna e Portogallo.
L¡¯esportazione
verso il grande paese dell’Estremo Oriente suggerisce che in quel paese si
utilizzino su vasta scala le pelli di coniglio di qualit¨¤ inferiore, con un
valore che pu¨° arrivare anche a meno di 1 euro a pelle per gli articoli di
abbigliamento da esportare.
L’Unione
Europea tuttavia, in particolare l’Italia,
importa dalla Cina un gran numero di pelli pregiate di coniglio, provenienti da
animali allevati esclusivamente per la loro pelliccia.
LE CONDIZIONI DI VITA NEGLI
ALLEVAMENTI
Negli
allevamenti intensivi i conigli sono tenuti in condizioni spaventose:
¡ñ reclusi in
minuscole, sudice gabbie di metallo, circondati dai loro escrementi;
¡ñ trascorrono la loro intera, miserabile
vita in queste unit¨¤ intensive, senza
possibilit¨¤ di muoversi liberamente o di esibire comportamenti
naturali;
¡ñ non possono scavare n¨¦ preparare la tana,
attivit¨¤ di grande importanza in natura;
¡ñ subiscono un tasso molto elevato di
infortuni, malformazioni e mortalit¨¤;
¡ñ i conigli ¡°da carne¡± e ¡°da pelliccia¡±
hanno un tasso di mortalit¨¤ che raggiunge il
25%
La filiera
dell¡¯allevamento dei conigli ¨¨ brutale e funziona in modo incessante.
Gli animali vivono alcune settimane con le riproduttrici (in genere 3 o 4
settimane), poi vengono reclusi in gabbie
individuali per evitare che l¡¯aggressivit¨¤ stimolata dalle
condizioni di detenzione provochi lotte tra gli animali. Gli standard accettati
dall¡¯industria per le gabbie prevedono in genere le seguenti dimensioni: 60×40 cm e altezza di circa 40 cm,
uno spazio assolutamente insufficiente per un¡¯animale abituato ad estendere i
suoi lunghi arti posteriori tramite piccoli salti. La mancanza di questo tipo
di movimento per gli animali ¨¨ causa di turbe
del comportamento e di gravi
problemi fisici che possono giungere anche a provocare deformazioni della colonna vertebrale.
Una volta terminato il
periodo di vita concesso dall’allevatore, gli animali vengono mandati al
macello.
Il trasporto verso il
mattatoio ¨¨ un altro trauma: i conigli vengono ammassati – talvolta letteralmente gettati – in casse di
plastica portate al mattatoio. Una volta arrivati alla loro ultima
destinazione, sono costretti crudelmente a entrare in un contenitore, nel quale
ricevono fortissimi colpi di cinghia per
tramortirli.
Poi, appesi a un uncino, subiscono lo sgozzamento e molti continuano a contorcersi quando
affrontano la fase successiva, in cui la pelliccia viene separata
meccanicamente dal corpo, che sar¨¤ spesso – ma non sempre – destinato al
consumo alimentare.
L¡¯Autorit¨¤ Europea per la Sicurezza Alimentare ha
effettuato un studio relativo ¡°all¡¯incidenza
degli attuali sistemi di stabulazione e di gestione sulla salute e sul
benessere dei conigli domestici d¡¯allevamento¡±, dal quale emergono con
grande chiarezza una serie di problemi per il benessere degli animali:
¡°In particolare, il gruppo di esperti scientifici nota con
preoccupazione, che la mortalit¨¤ e
morbilit¨¤ dei conigli allevati
sembra notevolmente pi¨´ elevata rispetto alle altre specie allevate,
soprattutto a causa di infezioni enteriche e respiratorie ed a problemi
riproduttivi.¡±
¡°Il gruppo inoltre ¨¨ conscio del fatto che la presenza di
aggressivit¨¤ tra i conigli in allevamento impedisce loro di sviluppare
relazioni sociali che si potrebbero sviluppare in altre situazioni.¡±
L¡¯allevamento
di milioni di conigli non ¨¨ quindi soggetto ad alcuna disciplina permettendo
abusi sugli animali e condizioni capaci solo di tenere in considerazione il
profitto dell¡¯allevatore e non le esigenze etologiche anche minime degli
animali.
LA LEGISLAZIONE
Norme relative all¡¯allevamento
L¡¯allevamento
dei conigli non ¨¨ disciplinato da alcuna norma comunitaria o nazionale
specifica. Esistono delle norme generali (direttiva 98/58 CEE, recepita in
Italia con Decreto legislativo 146/2001) applicabili anche a questi
allevamenti, che tuttavia non hanno portata tale da incidere efficacemente
sulle condizioni di vita dei conigli durante l¡¯allevamento. L¡¯intervento da
parte del legislatore comunitario sulla definizione
di standard minimi applicabili all¡¯allevamento di questi animali ¨¨ una priorit¨¤
assoluta. L¡¯Autorit¨¤ Europea per
la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha indicato tra l¡¯altro nel suo
rapporto:
¡°Il gruppo ha fornito raccomandazioni sull¡¯aumento delle misure delle gabbie e sui livelli
massimi di densit¨¤ per gli animali in fase di crescita…¡±
Norme relative alla macellazione
L¡¯uccisione
dei conigli ¨¨ disciplinata dalla direttiva Europea 93/119 del 22 dicembre del 1993,
recepita in Italia dal Decreto Legislativo 333 del settembre 1998. Tali norme,
assolutamente inadeguate ad evitare sofferenze agli animali durante la
macellazione, stabiliscono che i conigli vengano uccisi previo stordimento con
mezzi meccanici. Tuttavia questi animali vengono appesi a testa in gi¨´ e fatti
camminare in un nastro prima di tale stordimento, provocando loro sofferenze
dettate solo dall¡¯esigenza di macellare l¡¯animale in una catena di montaggio.
Per le specie da pelliccia molto spesso le strutture sono cos¨¬ inadeguate che
non garantiscono uno stordimento all¡¯animale che quindi morir¨¤ tra
indescrivibili sofferenze.
AZIONI LAV
Con
questa prima denuncia la LAV intende portare a conoscenza dell¡¯opinione
pubblica la realt¨¤ di milioni di animali vittime di pratiche di allevamento
assolutamente cruente e di cui il grande pubblico non ¨¨ a conoscenza. Ogni
giorno un consumatore che acquista capi di abbigliamento con inserti in
pelliccia contribuisce in maniera inconsapevole a sviluppare questa industria
della sofferenza. L¡¯informazione e la conoscenza di queste pratiche sar¨¤ il
primo modo per i consumatori per non contribuire a tanta violenza e sar¨¤ anche
il punto di partenza per la richiesta che la LAV far¨¤ per l¡¯emanazione di norme
minime relative alla protezione di questi animali.
Uso consentito citando la fonte
Animal-LAV (©Animal-LAV) www.lav.it