Business dei software auto: Stellantis punta a 20 miliardi di ricavi annui dal 2030

Il ruolo dell’elettornica nelle auto moderne è di cruciale importanza. Per questo motivo Stellantis ha deciso di tuffarsi con vigore nel business, puntando sui prodotti “abilitati per software e abbonamenti“. Tali prodotti hanno come fine quello di garantire una mobilità sempre più sostenibile, grazie proprio al supporto della tecnologia.

Il mercato dell’auto e il software business

business auto softwareQuando sia importante un passo del genere si comprende analizzando il momento attuale del settore auto a livello globale.
E’ in corso una forte crisi del suo core business, perché le forniture di semiconduttori scarseggiano. E senza semiconduttori non si possono creare i chip, quei micro-cervelli elettronici che ormai controllano tutto all’interno delle nostre auto. Meno auto si producono, meno se ne vendono, come confermano gli indicatori di volume del settore.

Per questo Stellantis si è mossa in diverse direzioni.

Le partnership

Il colosso automobilistico ha definito una partnership con Foxconn, azienda taiwanese leader nel business di componenti elettrici ed elettronici per gli OEM, per progettare e vendere insieme nuovi semiconduttori flessibili per il settore automotive.
La partnership sosterrà le iniziative di Stellantis per ridurre la complessità dei semiconduttori, progettare una nuova famiglia di semiconduttori costruiti appositamente per i veicoli Stellantis, e fornire capacità e flessibilità in questo settore, che come detto è sempre di maggiore importanza per l’auto-market.

Gli investimenti

Inoltre Stellantis ha deciso di investire oltre 30 miliardi di euro entro il 2025, per effettuare la sua trasformazione nel software e nell’elettrificazione.
L’azienda conta di arrivare ad avere alle proprie dipendenze ben 4.500 ingegneri del software, creando hub di talenti in tutto il mondo. Inoltre verranno realizzate tre nuove piattaforme tecnologiche entro il 2024: Stla Brain, Stla SmartCockpit e Stla AutoDrive. Mira quindi a diventare un market maker di primo piano nel business dell’elettrificazione.

I ritorni previsti

Se tutto andrà come programmato, ciò dovrebbe garantire alla compagnia circa 4 miliardi di euro di fatturato annuo entro il 2026 e intorno a 20 miliardi di euro entro il 2030. Nel giro di pochi anni quindi l’investimento si ripagherà da solo, e poi comincerà a generare grandi profitti.