Mentre aumentano le allerte sanitarie, il mercato globale sollecita i consumatori ad avere un ruolo attivo a salvaguardia della propria salute e a difendersi, segnalando i prodotti di scarsa qualità: secondo l’OMS, “la sicurezza del cibo è affare di tutti”.
Se ne parla dal 18 a 22 ottobre a Fiera Milano Rho, in occasione di HOST 2019, la principale fiera della ristorazione e dell’ospitalità.
In occasione di HOST 2019 il principale evento fieristico dedicato al mondo della ristorazione e dell’ospitalità, si parla di sicurezza alimentare e, in particolare, della sicurezza dei materiali e degli oggetti a contatto con gli alimenti (detti MOCA) grazie a ICIM, l’ente di certificazione italiano della Federazione ANIMA di Confindustria, che ha sviluppato uno schema certificativo in grado di garantire quali siano i MOCA fatti “a regola d’arte”, ovvero seguendo i regolamenti e utilizzando materiali che non rilasciano sostanze dannose per la salute, né alterano il gusto del cibo e delle bevande.
Parliamo di un insieme molto ampio: contenitori, pentole, stoviglie, macchinari per le preparazioni alimentari, macchine di uso professionale e casalingo dall’affettatrice alla macchina del caffè del bar, ma anche distributori automatici, imballaggi ecc.
Sono materiali e oggetti con cui si ha a che fare continuamente – in casa, al ristorante, quando si va a fare la spesa – ma il tema della loro sicurezza non è all’attenzione delle cronache che sono, invece, quasi quotidianamente affollate di allarmi sulla salubrità degli cibi, spesso legati a provenienza o conservazione.
Eppure, ogni anno aumentano le allerte sanitarie riferibili a migrazione di sostanze dai materiali ai cibi: l’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità parla di rischio crescente per la salute dovuto alle sostanze chimiche; l’EFSA European Food Safety Authority mette l’accento sul loro possibile effetto cocktail; e il RAFFS, il sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi, dichiara per il 2018 ben 138 segnalazioni di rischio sanitario da MOCA, +15% rispetto alle 119 del 2017, in particolare 50 da migrazione di ammine aromatiche e formaldeide, 34 da metalli pesanti (principalmente nichel, piombo, cromo e cadmio), 22 da contaminazione industriale e 3 da alterazioni causate da frodi. A livello di prodotti, i MOCA risultati irregolari provengono in maggior parte dalla Cina (96 contro i 26 provenienti complessivamente da nove paesi, inclusa l’Italia).
E i consumatori, sanno davvero riconoscere i prodotti MOCA a norma? Certo, i consumatori finali dovrebbero essere garantiti dalle regole e dai controlli “a monte”, ma in un mondo ormai globalizzato – dove la catena alimentare supera le frontiere – anche il consumatore è chiamato a un ruolo “attivo” a salvaguardia della propria salute: lo ha ribadito l’OMS lo scorso giugno alla Prima giornata mondiale per la salubrità alimentare, lanciando lo slogan “la sicurezza del cibo è affare di tutti”. Sempre a giugno, un sondaggio Eurobarometro registrava per la prima volta la preoccupazione degli europei per le microplastiche negli alimenti. In generale, tuttavia, è ancora scarsa l’attenzione dei consumatori verso i materiali e gli oggetti a contatto con il cibo che viene consumato ogni giorno a casa e fuori.
Per fare un semplice esempio, quanti si accorgono che, su alcuni prodotti, al posto del simbolo corretto di bicchiere e forchetta, che contrassegna i materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti, appare il simbolo falso di coltello e forchetta?
Dunque è sperabile che il consumatore, oggi così attento al “contenuto” del piatto – diventi più consapevole sul “contenitore” e su tutti i materiali che entrano in contatto i cibi. Allo stesso modo dovrebbe avere la giusta percezione del valore proposto dalle aziende che sono rispettose delle regole e soffrono la concorrenza sleale dei trasgressori: oltretutto, le aziende del settore alimentare e ospitalità in Italia rappresentano un’eccellenza a livello internazionale (fatturano oltre 5,4 miliardi di euro, esportano più del 70% della produzione e danno lavoro a 23mila persone).
Nella medesima direzione va l’azione di sensibilizzazione di ICIM, che a Host 2019 proporrà lo schema di certificazione volontaria specifico per i MOCA alle imprese del settore che vogliono dimostrare ai consumatori, e a tutto il mercato, il rispetto dei requisiti di sicurezza e conformità e l’utilizzo di buone pratiche di fabbricazione.
Per parlare con le aziende, ICIM ha scelto un linguaggio innovativo: il teatro. Ogni giorno quattro brevi performance di “Teatro in fiera”, interpretate dalla Compagnia teatrale Lumen, metteranno in scena con un pizzico di humor momenti di ordinaria quotidianità – e criticità! – in ambito MOCA attraverso i personaggi del barista, lo chef, il pignolo e il folletto Nicolaus, sottolineandoli con riflessioni sui temi della sicurezza alimentare.
Qui un’anteprima:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLiBsSEAKibQSiwoQcHyT_vr1Wg4gdOTi-
ICIM a HOST 18-22 ottobre 2019 Fiera Milano Rho
Food-Technology Lounge ANIMA Confindustria Pad.6 – Stand M50 M42 N37
con un ricco calendario di seminari e workshop di approfondimento
MOCA: normative, aggiornamenti, controlli
La normativa che regola il settore dei MOCA è vasta, articolata e in continua evoluzione e non esiste un unico corpus legislativo armonizzato. Il fondamento principale è il Regolamento europeo (CE) 1935/2004) che dice che i MOCA non devono costituire un pericolo per la salute umana; non devono modificare gli alimenti che contengono inaccettabilmente; non devono deteriorare le caratteristiche organolettiche degli alimenti. Indica anche principi generali cui devono conformarsi tutti i MOCA in termini di sicurezza, etichettatura e rintracciabilità. Numerose altre normative, incluso il Reg. CE 2023/2006 per le Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP) e la legislazione di dettaglio per i diversi materiali (plastica, acciaio, alluminio, ecc)
Le norme del settore sono, inoltre, costantemente aggiornate sulla base degli sviluppi tecnici in questo campo, sia relativamente alla produzione dei MOCA sia alla loro sicurezza. Nel primo semestre di quest’anno, ad esempio, la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica sui MOCA per raccogliere le opinioni, le osservazioni e le proposte dei professionisti della filiera del packaging di tutti i paesi membri. La consultazione mira ad accertare in che misura l’attuale legislazione che disciplina i materiali a contatto con i prodotti alimentari sia adatta allo scopo e produca i risultati attesi, nonché a individuare eventuali impatti o problemi imprevisti emersi in conseguenza della normativa vigente. La valutazione della Commissione conseguente alla consultazione dovrà indicare se gli obiettivi e gli strumenti della legislazione in materia di MOCA siano ancora pertinenti e coerenti.
I controlli: in Italia dal 2017 il decreto D.Lgs. 29/2017 prevede sanzioni fino a 80.000 euro per la violazione delle norme di produzione e commercializzazione dei MOCA e ha istituito l’obbligo di notifica all’Autorità sanitaria di tutti gli stabilimenti che trattano MOCA.
Ufficio Stampa ICIM SpA – Dragonetti&Montefusco Comunicazione
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