Marketing e sostenibilità, molti prodotto “green” in realtà non sono così sostenibili

Il tema ambientale è sempre più sentito. Se non nei fatti, almeno a parole. La cosa paradossale – evidenziata dal Financial Times – è che molti fondi di investimento che non sono ESG, hanno comunque delle “sfumature” green. Viceversa, ci sono dei fondi che si manifestano come ESG, che di verde hanno davvero poco.
In sostanza, gli investitori hanno concretamente meno scelta di quello che il marketing sulla sostenibilità fa credere.

Non fidarsi del marketing

marketing e sostenibilitàA confermare questa situazione è la stessa Unione Europea. Ha infatti portato all’attenzione il fenomeno del greenwashing, ossia quella pratica che spinge imprese e società di ogni genere, a fare campagne di marketing che evidenziano la loro sostenibilità, quando invece non lo sono veramente. Perfino alcuni degli Hedge Funds più grandi al mondo, se vai a scavare offrono prodotti green che non sono poi così green.
Per questo motivo la UE ha definito dei parametri, che riguardano anche i fondi di investimento (articolo 8 e 9 del regolamento SFDR, ad esempio).

Investitori: come orientarsi

Negli ultimi anni, l’aumento dei flussi verso gli investimenti sostenibili ha accentuato questo pericolo. Il prodotti di tal genere in Europa sono oltre 3mila, ma questo non vuol dire che i gestori abbiano una “cultura sostenibile”. Insomma un conto è quello che racconta il marketing, un conto è la realtà.
E’ chiaro quindi che per gli investitori non è facile scoprire se una società dia davvero ESG oppure no, se ha i parametri giusti per esserlo, ed eventualmente e in che misura la deviazione standard della volatilità rispetto a tali parametri, sia accettabile.

Le spie della sostenibilità

Bisogna anzitutto guardare alla “cultura” della società in oggetto. Una lunga storia di pratiche socialmente responsabili e una filosofia di sostenibilità centrale e integrata nei processi aziendali, di sicuro sono un buon indizio sull’orientamento ESG.
La struttura societaria è un altro indizio importante, perché per fare attività di impresa davvero sostenibile, servono risorse ingenti, sia in termini di persone sia di dati e sistemi.
Un altro aspetto è la presenza di gestori di fondi nei vertici delle imprese (engagement) e nel voto in assemblea (proxy voting).