Economia della Eurozona, c’è forte rischio di rimanere impantanati nella stagnazione

Dalla seconda metà del 2022, l’attività economica nella Eurozona si è infilata nel tunnel della stagnazione. Nonostante le prospettive siano migliorate, per il futuro rimane comunque il rischio che il 2023 sarà per l’economia della Ue ancora un anno fiacco.

Cosa aspettarsi per l’economia

economia ueCi sono alcuni nodi importanti che continuano a frenare lo slancio dell’economia Europea. La maggior parte delle componenti della domanda privata se non si muovono in calo, riescono soltanto a muoversi lateralmente.

L’incremento dei tassi ha provocato una contrazione degli investimenti, e allo stesso tempo stanno comprimendo i profitti delle imprese, a loro volta penalizzati anche alla crisi dei consumi.

La buona notizia arriva dal calo dell’inflazione (si vedano i dati XTB group), che dovrebbe migliorare il potere d’acquisto delle famiglie e stimolare così almeno una moderata crescita dei consumi privati nel 2024.

La nuova normalità

Dobbiamo comunque abituarci ad una crescita che sarà prossima allo zero per diverso tempo ancora. Fattori come l’invecchiamento della popolazione e i modesti incrementi di produttività non si cambiano da un giorno all’altro, per cui la crescita fiacca dell’economia europea potrebbe diventare la nuova normalità per i prossimi anni.

Nel calderone vanno peraltro messe ulteriori sfide che attendono l’Eurozona, a cominciare dai prezzi dell’energia ancora elevati, che soffieranno come un vento strutturale contrario sull’economia. Inoltre c’è la possibilità che il divario rispetto alla crescita statunitense aumenterà, penalizzando ulteriormente la produttività della UE. Insomma, i segnali in tempo reale che ci manda il mercato non sono positivi.

La BCE

La vera novità dei prossimi mesi potrebbe essere l’intervento accomodante della Banca Centrale Europea sui tassi di interesse. L’economia sta chiedendo disperatamente delle misure di stimolo, che la Banca Centrale potrebbe varare nella prima metà del 2024 effettuando il primo taglio al costo del denaro dopo un lungo ciclo di manovre restrittive.