La battaglia delle criptovalute potrebbe avere presto un nuovo vincitore. Secondo alcuni esperti infatti, nel 2018 potrebbe concretizzarsi il passaggio di consegne da Bitcoin a Ethereum, la giovane “rivale” nata nel 2014 che si sta facendo strada nei mercati valutari. Quest’ultima infatti negli ultimi mesi è stata protagonista di un rally clamoroso. Da inizio anno il suo valore è infatti salito del 5100%, ovvero 35 volte più di quanto abbia fatto il Bitcoin (cresciuto solo del 140% da inizio anno). Occhio però, che parliamo di valuta ad altissima oscillazione. Se usiamo l’indicatore ZigZag trading possiamo notare quanto sia isterico l’andamento di queste criptovalute. Roba per trader con cuori forti.
La scalata di Ethereum nel settore delle criptovalute
Al di là della crescita individuale, quello che colpisce di Ethereum è che in soli 3 mesi è stata in grado di aumentare il proprio peso all’interno del settore delle criptovalute. La grande torta è composta di 86 miliardi di dollari complessivi, e fino a inizio anno la quota di Bitcoin era al 90%. Oggi invece è scesa al 45% del totale. Il sorpasso ad opera di Ethereum sembra quindi solo una questione di tempo.
Attualemtne L’Ethereum sta continuando a viaggiare al rialzo attorno quota 350 dollari (suggeriamo di analizzare il grafico con Indicatore frattali trading per avere spunti interessanti). A inizio maggio valeva 77 dollari.
Ma cosa c’è alla base del successo di Ethereum? Eppure ha la stessa tecnologia di base del Bitcon, ovvero il blockchain. E allora dov’è la differenza? Per gli esperti Ethereum ha rivoluzionato l’utilizzo di quelle fondamenta. Ha reso possibili transazioni tra imprese e ha aperto le porte a settori completamente differenti tra loro, dalla finanza alla sanità, dall’energia all’istruzione. Per questo è destinata a prevalere nel lungo periodo.
Non a caso a inizio anno è stato costituito l’Ethereum Enterprise Alliance, un consorzio di studio e sviluppo che comprende colossi mondiali della finanza e del digitale (Microsoft, Intel, Credit Suisse, Jp Morgan, Ubs, Santander, Ing, Cme Group, Bny Mellon e Accenture). Basta solo sentire certi nomi per capire dove sta il futuro delle criptovalute.