L’importanza della radiografia

Fino a qualche anno fa la radiografia coglieva le proprietà dei raggi X (ossia quelle di impressionare una pellicola) dopo che il fascio radiogeno colpiva una regione corporea: il contenuto delle informazioni diventava immagine diagnostica, ossia un’immagine che veniva trasformata grazie ai procedimenti simili a quelli che avvengono con una qualunque pellicola fotografica.

L’immagine del corpo appare bianca, quindi in negativo (a differenza di quanto avviene nella radioscopia): se tra la pellicola e la sorgente radiogena c’è un corpo radiopaco le radiazioni vengono assorbite dal corpo e quindi non sono in grado di raggiungere la pellicola, se invece tra la pellicola e la sorgente c’è una struttura complessa come può essere una parte anatomica come il torace, allora le formazioni ad alto numero atomico trattengono le radiazioni quasi del tutto e saranno grigie sulla pellicola.

Le parti chiare, scure e grigie danno vita all’immagine radiografica, ossia la pellicola impressionata che comunemente chiamiamo radiogramma o radiografia. La quantità di raggi X deve essere sufficiente ad arrivare sulla pellicola oppure sullo schermo fluorescente, e quindi in base alla corporatura della persona la radiografia Parma sarà diversa e l’operatore agirà modificando fattori come l’intensità di corrente del tubo, il potenziale elettrico applicato al tubo e anche il tempo di esposizione.