Cambia il fotovoltaico: impianti, finanziamento e reti

E’ in grande fermento l’offerta legata al fotovoltaico domestico: l’idea è quella di sfruttare la presenza di incentivi fiscali in vigore per moltiplicare il numero dei clienti definiti “prosumer”, cioè produttore-consumatore. Si vuole puntare verso un futuro che sia basato sulle reti locali autonome dal gestore nazionale. La crescita, in questo senso, è possibile, poiché vi sono circa 600mila impianti fotovoltaici nelle abitazioni, e oltre 6 milioni di abitazioni che si prestano a questo intervento.

Installare l’impianto e rivendere l’energia prodotta

In Italia, la società milanese “Evolvere” è stata in grado di raggiungere maggiori traguardi (con 10 mila impianti gestiti). In questo caso si va a installare il fotovoltaico da 3 kw con un costo che si aggira intorno a 8mila euro. La grande svolta è data dall’energia prodotto: con un ipotetico fabbisogno di 4.000 kwh, si calcola che circa il 38% dell’energia prodotta possa alimentare casa, mentre quella che resta si può vendere alla rete. In questo modo, considerando anche i risparmi in bolletta, si ha un ritorno di 550 euro l’anno. Non è un caso che, tale business, abbia chiamato in causa i colossi dell’energia. In Germania per esempio si punta tutto sulle piattaforme SolarCloud e Sunroof. La prima permette ai proprietari di un impianto, di accumulare l’energia in eccedenza su un “conto elettrico virtuale” dove si potrà attingere quando ce n’è bisogno. La seconda è un software online che per suggerire il potenziale energetico di una casa.

La situazione in Italia con Enel a Green Power

Il settore prevede una vasta quantità di big, capeggiati da Enele Green Power, che sono entrati in questo settore per presentare un’offerta fotovoltaica che sia il più completo possibile. Si prevedono le autorizzazioni, la progettazione, l’installazione e gestione della fornitura, tutte incluse in un’offerta, che viene sostenuta da comode app, per verificare i consumi.

Ad oggi la normativa vigente vieta ai privati di scambiare energia, e permette al consumatore di rivendere l’energia non utilizzata alla rete nazionale come riporta il sito http://www.batteriadomestica.it. La SolarPowerEurope, che è l’associazione europea del fotovoltaico, ha chiesto già in estate la rimozione di ogni ostacolo che fermi lo scambio peer-to-peer.

Le imprese cercano di creare piccole reti indipendenti dal gestore nazionale, chiedendo aiuto alla produzione solare effettuata da singoli membri. A quel punto basterebbe affidarsi allo scambio energetico. Il vantaggio sarebbe doppio: da un lato si ha la certezza di usare, energia pulita, dall’altro si potrebbe ottenere una totale autonomia tariffaria per la struttura fisica.