Come è fatto un circuito stampato

Un circuito stampato, anche conosciuto come PCB, è un supporto utilizzato per interconnettere tra di loro i vari componenti elettronici di un circuito tramite piste conduttive incise su di un materiale non conduttivo.

Il materiale di base è costituito dalla scheda ramata (copper clad board), detta familiarmente “basetta”, costituita da un supporto dallo spessore di circa 1,6 mm, in materiale isolante su cui è incollata o depositata elettroliticamente una lamina di rame dallo spessore di 35 micron, corrispondenti a 305 g/m2.

Il materiale isolante più economico ma anche di minori prestazioni, soprattutto in alta frequenza, è la resina fenolica (bachelite o SRBP) che appare come un materiale uniforme di color giallo/marrone. Ha il vantaggio che si lavora facilmente dal punto di vista meccanico. Quando sono richieste migliori prestazioni viene usata la vetronite (FR4 o vetro epossidico) che, ovviamente, è più costoso e purtroppo tende a rovinare le punte del trapano durante la foratura in quanto contiene fibre di vetro. Alla vista appare come un materiale verdastro e traslucido.

Le basette sono disponibili presso i negozi di componenti elettronici e costano, nel formato classico di 100 x 160 mm (Eurocard).

Esistono anche schede con uno spessore minore o maggiore di rame (per circuiti ad alte correnti a volte si usa rame con spessore di 70 micron), ma si tratta di materiale meno reperibile e comunque inutile nella maggior parte delle applicazioni hobbistiche.

Sono inoltre in commercio basette con uno spessore complessivo inferiore al millimetro, adatte per esempio per produrre simcard, ma anche queste sono praticamente introvabili nei comuni negozi.

Per disegnare le piste viene normalmente utilizzata la cosiddetta tecnica sottrattiva: partendo da una superficie completamente coperta di rame, viene tolto tutto il materiale che non serve per realizzare il circuito, lasciando invece quello necessario per creare i collegamenti elettrici.

Pur essendo possibile realizzare ciò con sistemi meccanici (esistono in commercio delle frese per questo scopo, dal costo di qualche migliaio di euro) in genere si procede per via chimica.

Per fare ciò si deve prima proteggere il rame che deve rimanere con una pellicola resistente ed e successivamente aggredire l’intera basetta con sostanze chimiche capaci di rimuovere il rame non coperto: ovviamente il rame protetto dalla pellicola non viene intaccato, rimanendo sul supporto isolante a formare le piste necessarie per collegare i vari componenti.

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