Mercato dell’auto in grave difficoltà. Dopo la pandemia pesa la carenza dei chip

Le difficoltà di approvvigionamento di semiconduttori si ripercuotono in modo feroce sul mercato dell’auto. In base agli ultimi dati, le immatricolazioni nelle zone Ue+Efta+Uk sono in discesa del 29,3%, quindi circa un terzo in meno rispetto allo stesso mese sia del 2019 che del 2020.

I gravi problemi del mercato dell’auto

mercato autoLo scenario relativo al mercato dell’auto si fa ancora più fosco, se si pensa che si tratta del quarto mese di fila con un risultato negativo.
Se consideriamo l’intero 2021, rispetto al periodo pandemico non c’è stato un gran recupero. Appena il 2,7%, che significa soltanto 6mila autovetture in più immatricolate rispetto a quando c’erano i lockdown.

Una tempesta perfetta sembra quindi essersi abbattuta sul settore dell’automobile: prima ha patitto in modo diretto la pandemia, poi la carenza di semiconduttori. Questi ultimi sono componenti necessari per realizzare i chip alla base di tutti i sistemi elettronici che troviamo nelle auto moderne.

Blocchi e chiusure

Come detto, questo andamento è fortemente condizionato dai problemi di approvvigionamento di semiconduttori. Molte fabbirche hanno dovuto rallentare la produzione, mentre in altri casi addirittura si è dovuto temporaneamente sospendere le attività. Adottare strategie di hedging per coprirsi contro il rischio di carenza di chip non è servito a molto.

La paura dei consumatori

Ma sui dati più recenti sta incidendo anche un altro fattore, ossia la perdita di fiducia dei consumatori. Il riacuirsi della pandemia e la crescita dell’inflazione, hanno spinto verso un maggiore accumulo di risparmio e al rinvio di acquisti più importanti.
Peraltro in certi Paesi la tassazione sul mercato dell’auto è cresciuta, peggiorando il quadro.

I dati dei singoli marchi

Tra i vari player del mercato dell’auto, spicca il crollo di Volkswagen. Il leader per volumi in Europa ha perso il 41,9% di immatricolazioni nel mese di ottobre. Anche le altre grandi case automobilistiche quotate al Dax tedesco (BMW, Daimler) perdono terreno.
Stellantis perde a ottobre il 31,6%, perde anche il Gruppo Renault. Soltanto Hyundai si è mossa in controtendenza (immatricolazioni nel mese +6,7%).