Mercato del lusso verso la crisi, neppure la SARS colpì tanto duramente

Gli effetti della pandemia da Covid-19 si abbatteranno in modo forte su uno dei settori di eccellenza dell’economia italiana, quello il mercato del lusso. Quando il virus ha cominciato a diffondersi in Cina, i timori erano forti ma non si poteva immaginare quel che sarebbe successo in seguito. Ricordiamo che l’Oriente è il mercato di sbocco più florido per il lusso italiano, e il suo stop è pesantissimo.

Dalla Cina all’Europa: porte chiuse al lusso

mercato del lussoQuando è scattato il lockdown in Cina, la conta dei danni era già notevole. Quando poi il contagio si è diffuso in tutto il mondo, diventando pandemia, neppure l’ancora di salvezza rappresentata dal mercato europeo ha potuto dare sollievo al settore del lusso. In sostanza non si è ripetuto lo scenario che si verificò all’epoca della Sars del 2003, quando almeno il Vecchio Continente si mantenne immune. Stavolta invece il mercato del lusso non soffrirà solo dell’epidemia in Cina, ma anche della crisi economica della zona euro.

Un semestre da incubo

Le misure di isolamento delle popolazioni e la graduale chiusura delle occupazioni e dei consumi quotidiani in tutto il mondo, hanno provocato un pesantissimo contraccolpo per l’economia globale, a tutti i livelli. E siccome i beni di lusso non sono certo beni di prima necessità, hanno cominciata ad accumularsi lotti, minilotti e microlotti di ori e argenti nei magazzini di stoccaggio. Intanto le commesse si sono fermate. Tutto bloccato. La ripresa che sta già cominciando in Cina, non compenserà il calo delle vendite che nel frattempo c’è stato anche altrove, in particolare in Europa e negli Stati Uniti. Per questo fino ad almeno il terzo trimestre di quest’anno, si prevede un crollo ancora maggiore delle vendite di beni di lusso.

Concentrazione settoriale

Se i marchi più forti generano i margini più alti e la maggior liquidità (ma nonostante questo sui siti di trading online si vedono le loro quotazioni azionarie andare a precipizio), quelle che erano già fragili quando è scoppiata la crisi saranno ancora più fragili quando la crisi sarà alle spalle. Molte potrebbero anche non riuscire a sopravvivere senza un aiuto esterno. Per questo motivo, è probabile che la concentrazione del settore – già in atto da qualche tempo – continuerà anche quando la crisi si affievolirà.