Masserie a Lecce

Il Salento è stato terra di insediamenti, invasioni, conquiste, lembo periferico martoriato e sottomesso, reso schiavo dalla sua stessa storia a cui non ha saputo opporsi.

Le masserie a Lecce

Le masserie a Lecce rappresentano lo specchio più fedele della realtà del Salento e della sua cultura. Il patrimonio contadino leccese ha subito una serie di trasformazioni radicali, dettate dall’evolversi della società e della sua interpretazione da parte della cittadinanza. Dapprima la vita dei campi era l’unica possibilità conosciuta e praticata dalla popolazione, dai suoi ritmi dipendeva ogni aspetto della vita delle famiglie salentine, il sorgere e il tramontare del sole segnavano inizio e fine delle attività lavorative e tutto era scandito da un legame tra uomo e natura particolarmente duro, ma autenticamente spontaneo. Così è stato per secoli, secoli di sofferenze e stenti, subordinazione e povertà, fino a quando il Salento ha conosciuto la propria, personalissima, uscita dalla minorità. Qui il tessuto sociale si è spezzato in due tra chi si è fatto fautore di un superamento della visione agreste in favore di una nuova emancipazione, che dimenticasse le proprie radici e ne configurasse di nuove, e chi proprio da quel retaggio tanto sofferto voleva ripartire, costruendo su basi già esistenti ma da reinventare e da sfogliare in modo differente.

Accanto al recupero delle campagne, i fautori della preservazione identitaria hanno lottato per la conservazione di ogni forma di patrimonio territoriale, dagli edifici alla musica popolare, dall’artigianato agli alimenti della terra, alle masserie a Lecce stesse. Il movimento divenne totale, comprendendo accademici e cittadini comuni, musicisti e artisti vari, associazioni volontaristiche e movimenti spontanei. Così la pressione dei “conservatori” è riuscita a emergere e a raffigurare un nuovo Salento ma riedificato sulle proprie stesse basi storiche, affiancate a un recupero dei più incantevoli paesaggi della costa.

Le masserie a Lecce sono diventate strutture ricettive; il contadino si è trasformato in imprenditore, lo straniero, un tempo padrone, oggi è visitatore incantato. Così la campagna diventa il simbolo di una storia intera, che lì ha consumato le sue ingiustizie, pregne di sfruttamento e stenti, e oggi ne proclama la rinascita, proprio dove tutto ha preso vita.

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