BlackRock: gli italiani sono investitori ancora troppo “liquidi” e troppo affezionati alle obbligazioni.

Secondo un’indagine di BlackRock, ‘Global investor pulse’, sono i Millenials, le generazioni nate tra l’’80 e il 2000, a riservare più sorprese: hanno una maggiore propensione al rischio e investono in strumenti alternativi.

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Sempre molto liquidi nel loro portafoglio, affezionati alle obbligazioni, gli italiani si scoprono oggi un po’ più fiduciosi del 2014 su un ritorno dei loro investimenti ma fanno ancora fatica a trovare le soluzioni migliori per i loro risparmi. Anche quest’anno il colosso dell’asset management BlackRock, ci consegna una ricerca che analizza il comportamento degli investitori con qualche sorpresa.

Luca Giorgi Direttore Commerciale BlackRock Italia e Grecia: “Dalla ricerca emerge chiaramente che il profilo dell’italiano medio, è un profilo molto conservativo. Alla domanda qual è la percentuale di liquidità che detiene i portafogli, arriviamo ad un numero intorno al 50%. Sicuramente è un numero importante, l’italiano si rende conto che in realtà forse è anche troppo. In realtà quando chiediamo quale secondo te dovrebbe essere questo numero, in realtà è un numero intorno al 30%, quindi capisce che comunque sta investendo troppo in liquidità, ma è anche vero che ha poche soluzioni. Infatti se guardiamo la seconda categoria del portafoglio medio degli italiani, la categoria degli obbligazionari”.

I cari vecchi buoni del tesoro, certo molto affidabili ma ormai poco redditizi con i tassi a zero. Chi ne farà minor uso potrebbero essere proprio i millenials, i nati tra l’80 e il 2000 che sembrano più propensi al rischio dei loro genitori.

“… poi ai millenials piace la tecnologia, piace soprattutto il modo in cui viene fatto uso della tecnologia per gestire i portafogli, quindi si sentono vicino a questa categoria e investono in questi strumenti. E’ anche vero che i millenials hanno anche una componente importante di liquidità sono oltre del 60%, quindi in realtà sono anche una categoria che si indebita, sono anche una categoria che ha perso il possesso delle cose, verso più il sharing, quindi non vanno a comprare ma spesso vanno a condividere da macchine a borse… è una categoria particolare che però a livello di risparmio gestito, rischia con strumenti alternativi e una componete di liquidità molto importante nel portafoglio”.

La vera emergenza per le nuove generazioni è sicuramente la pensione.

“L’età giusta per iniziare ad investire per la pensione è 29 anni, quindi direi proprio nel mezzo deimillenials. Chiedendo loro se hanno iniziato ad investire per la pensione, pochissimi hanno risposto in modo affermativo. Quindi per cominciare dovrebbero iniziare ad investire con un’ottica di lungo periodo, visto che comunque hanno una componente importante di liquidità. Dovrebbero cominciare ad investire nel lungo periodo in asset class più rischiose, nell’azionario che tipicamente nel lungo periodo è l’asset class che genera più ritorni”.

FONTE: Adnkronos