Medicina estetica e sicurezza. No a labbra effetto papera o “russian lips”

Il rifacimento delle labbra rappresenta spesso il primo approccio alla chirurgia estetica che avviene in età sempre più giovane. È urgente osservare la massima sicurezza contro il rischio di effetti indesiderati e di complicanze, anche ischemiche. A lanciare il monito a Parigi, al congresso mondiale di chirurgia estetica, Giulio Borbon, chirurgo estetico nominato dalla famosa rivista britannica Tatler tra i migliori 10 medici estetici al mondo.

“L’eccessiva creatività è il nemico. Non siamo artisti, siamo medici, abbiamo l’obbligo di conoscere. In quanto medici dobbiamo puntare all’armonia della persona, non a una perfezione standardizzata e pericolosa”. È questo il monito lanciato da Giulio Borbon sul palco a Parigi in occasione dell’edizione 2023 di IMCAS, il congresso mondiale di chirurgia estetica, alla luce dei dati che vedono il rifacimento delle labbra con filler o botox come primo approccio alla chirurgia estetica in pazienti sempre più giovani. Come riportato dalla Global Survey 2021 di ISAPS, The International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica) il totale delle procedure chirurgiche e non chirurgiche è aumentato complessivamente del 19,3% rispetto al 2020, con un incremento significativo del 54,4% delle procedure non chirurgiche durante gli ultimi quattro anni. Inoltre, in base a queste statistiche, gli under 34 corrispondono al 24,2% del totale di pazienti che si sottopongono a queste tipologie di interventi.
I molti trend che vediamo circa le tecniche di iniezione, alcuni controversi come le “russian lips” e le molte altre esagerazioni che si vedono sui social, oltre a causare risultati innaturali e poco armonici, possono avere conseguenze gravi sulla salute.
Lo spiega Giulio Borbon, medico chirurgo estetico e rigenerativo che fonda la sua filosofia sull’esaltazione della naturale bellezza, in cui il filler è utilizzato per accentuare i lineamenti del paziente piuttosto che mascherarli, o peggio ancora, stravolgerli. “Il filler è uno strumento prezioso nelle mani di un medico esperto e con una visione globale del paziente, ma può essere al contempo un’arma molto pericolosa. Lo ialuronico iniettato male è il principale responsabile dei risultati poco armonici che si vedono spesso in giro. Noi usiamo il filler di varia natura, non solo ialuronico, per fare quello che mi piace chiamare revisione di volumi. La chirurgia estetica serve a restituire, non ad aggiungere; la bellezza naturale e l’espressività di ogni paziente dev’essere rispettata e mantenuta. L’obiettivo della chirurgia è quello di guidare il paziente in un percorso verso la riscoperta della propria e unica bellezza, una consapevolezza alla quale è possibile arrivare grazie allo studio approfondito dell’anatomia di ogni paziente e al rispetto delle caratteristiche personali” – spiega Giulio Borbon.
Un approccio che ha portato il Dr. Borbon a brevettare nel 2020 la tecnica PRO-FILL®, un trattamento iniettivo non invasivo per il face contouring del terzo inferiore e ad essere nominato da Tatler, rivista anglosassone che ogni anno pubblica una prestigiosa lista dei migliori studi medici al mondo, tra i 10 chirurgi estetici di riferimento a livello internazionale nella “Beauty & Cosmetic Surgery Guide 2023”.