Le ammissioni dei giornali americani e dei vertici ucraini sulla carenza di scorte

Sia i media americani che gli stessi vertici di Kiev ammettono che le scorte di missili per la difesa aerea dell’Ucraina stanno terminando. Qualcuno parla già di maggio, altri di giugno o dell’estate. Molto dipende dall’intensità che i russi decideranno di imprimere agli attacchi aerei agli obiettivi militari e alle infrastrutture ucraine.

I giornali americani

Washington Post e Financial Times riferiscono entrambi della carenze nei magazzini ucraini. Coi mezzi a disposizione, i militari di Zelensky non possono mantenere una costante difesa dell’intero spazio aereo. C’è da considerare che le stesse piattaforme di lancio vengono distrutte dagli attacchi russi, dunque è la stessa struttura della difesa nazionale che viene a mancare. Forbes, invece, parla dei complessi missilistici “Buk” messi fuori uso dai russi. E se sono proprio i russi a produrre i sistemi e le munizioni di concezione sovietica che gli ucraini utilizzano, allora non c’è possibilità per questi ultimi di sostituirli.

Parlano i vertici militari di Kiev

Dai portavoce dell’esercito e del Ministero della Difesa non arrivano buone notizie. Il tenente colonnello Smazhny della difesa antiaerea ucraina parla della bassa efficacia dei NASAMS e degli IRIS-T dati da tedeschi e americani rispetto ai missili balistici russi. Se il discorso verte sui missili ipersonici russi come il Kinzhal, allora l’efficacia diventa pressocché nulla. Il portavoce delle Forze aeree Ihnat è invece preoccupato dalle bombe aeree teleguidate, contro le quali servono i Patriot americani. Comandante delle forze congiunte Nayev ha sottolineato la mole enorme di attacchi che i russi hanno lanciato nelle ultime settimane, una quantità che “non si era mai vista prima”.

Fonte: https://strumentipolitici.it/la-difesa-aerea-dellucraina-a-corto-di-munizioni-ma-i-patriot-non-sono-di-grande-aiuto-le-opinioni-degli-esperti-internazionali/