I vini italiani più amati all’estero

L’Italia, si sa, è il Paese del buon cibo e del buon vino, come testimonia la presenza online di siti web dedicati al tema come il portale web Accessori Vino o e-commerce che vendono ogni giorno ingenti quantitativi di “nettare degli dei”. Le eccellenze eno-gastronomiche del nostro Paese godono di una fama internazionale e moltissimi dei vini prodotti nei vigneti italiani sono largamente amati nel resto del mondo.

Diverse sono le varietà di vino apprezzate all’estero anche a seconda delle varie nazioni. Gli USA prediligono i rossi come il Brunello o il Chianti, mentre Barolo e Barbaresco vanno alla grande in Canada. I tedeschi sono affascinati ed ammaliati dall’Amarone, mentre nel Regno Unito si apprezzano le bollicine del Prosecco. Questi sono soltanto alcuni dei vini richiesti e amati aldilà dei confini nazionali, rientrando in quelli che possiedono un fatturato pari o superiore a 100 milioni di euro solo all’estero.

Il Prosecco mantiene il primato dove a farla da padrone nel particolare sono il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene e il Prosecco dei Colli Asolani (870 milioni di euro da gennaio ad ottobre 2019). Subito dopo trovano spazio il Brunello di Montalcino, il Chianti Classico ed il Nobile di Montepulciano, tutti e tre direttamente dalla Toscana, con un giro monetario attorno ai 440 milioni. Al terzo posto si piazzano i rossi veneti con l’Amarone (circa 230 milioni) a cui seguono quasi a pari merito i vini piemontesi Barbaresco e Barolo (con un fatturato di 225 milioni). Infine chiude la classifica l’Asti, con un fatturato di circa 100 milioni annui. In termini numerici, questi vini rappresentano quasi la metà dell’intero export enologico d’Italia.

Il Prosecco rappresenta il vino italiano più amato e consumato all’estero, confermando il trend degli ultimi anni che lo ha visto sempre in crescita. Di contro, i rossi fermi hanno subito un rallentamento anche se restano comunque stabili. Infine, l’Asti, dopo anni di cali, è finalmente riuscito a riprendere posizioni all’interno del mercato russo.

I dati di “Wine Monitor-Nomisma” mettono in luce un aspetto che potrebbe modificare non poco questo andamento. Tra queste denominazioni più esportate tre su cinque si impongono nel mercato americano. Gli americani amano particolarmente i vini rossi toscani, anche se pure i veneti ed il Prosecco sembrano avere nuove possibilità di inserimento all’interno del mercato USA. Tuttavia, i dazi degli Stati Uniti potrebbero andare a sovvertire questa tendenza, causando una brusca frenata del fatturato crescente degli ultimi anni frenando l’export e cambiando questo scenario.

I dazi fanno infatti pensare che il 2020 possa diventare un anno di crisi per l’esportazione del vino italiano e si spera di riuscire a trovare delle soluzioni alternative valide. Per i vini italiani infatti gli Stati Uniti rappresentano il mercato estero principale e con le maggiori prospettive in termini di crescita sul periodo medio-lungo: i vini italiani sembrano essere particolarmente diffusi in alcuni Stati e le possibilità di diffondersi in zone ed aree più ampie può verificarsi anche a breve termine. Questo può venire fortemente penalizzato dai dazi soprattutto a causa del cosiddetto “furto di prospettiva”.

Le preoccupazioni principali tra dazi ed esportazioni riguardano quindi proprio questa situazione perché la tassazione potrebbe limitare l’esportazione e l’eventuale possibile espansione all’interno del territorio statunitense.

I dati riguardanti l’esportazione di vini da gennaio a ottobre 2019 mette in luce però anche delle novità, con una crescita export in Canada (+6,5%), in Russia (+17,7%) e persino Giappone (+13,3%). Il mercato dei vini italiani all’estero, quindi, sembra continuare ad affacciarsi anche in parti del mondo decisamente inaspettate. Si tratta di un progresso molto importante per il made in Italy che porta eccellenze e qualità nel resto del mondo. Non mancano dunque elementi che fanno ben sperare, nonostante la possibile imposizione di dazi che speriamo rimanga nulla per quanto riguarda i vini italiani.