Roberto Piaia ospite a Viareggio

Roberto Piaia, pittore e scultore di Pieve di Soligo (TV), artista che oramai ha raggiunto una padronanza sia tecnica che espressiva nel suo fare arte, ha riscosso in questi ultimi anni parecchi consensi da parte della critica, degli amanti e collezionisti d’arte sia a livello nazionale che internazionale.

Nelle splendide sale dell’Hotel Residence Esplanade, dopo un brindisi inaugurale di giovedì 26 luglio alle ore 19.30 con il Prosecco Superiore Docg prodotto dalla Cantina

“Il Colle”, San Pietro di Feletto (Tv), saranno esposte alcune opere rappresentative dei lavori del Piaia: da una piccola ‘trasparenza’, dove si può notare la maestria tecnica della rappresentazione del vetro, a un interno coreografico arricchito da un gioco di luci ed ombre, a varie opere che raccontano il mondo attraverso la figura femminile in stile ‘Assurfivo’, parola coniata da Piaia per definire il suo stile assolutamente personale che è una originale fusione di linguaggi e correnti, un vortice di forme e colori dove convergono senza attriti e senza soluzione di continuità l’astrazione, la figurazione classica e il surrealismo, il tutto sempre caratterizzato da vere e proprie sciabolate di colori – verde, giallo, rosso blu – che rappresentano la scomposizione dello spettro luminoso.

La scultura esposta è una statua in marmo di Carrara “Iris” che nel 2011 è stata presentata, assieme ad un’opera pittorica, alla 54° Biennale di Venezia, padiglione Italia.

Nel maggio 2012, è in mostra a Casa Museo G.B.Cima da Conegliano con “Storie di Luce”, Roberto Piaia incontra i Maestri fiamminghi e olandesi del XVII secolo, che troviamo nei più prestigiosi musei del mondo, dagli Uffizi di Firenze al Louvre di Parigi e al Rijksmuseum di Amsterdam.

L’idea del connubio nasce da Fabrizio Fantino, dott. di ricerca in Storia dell’Arte, che visitando l’antologica di Piaia del 2010 “L’Essenza al femminile” svoltasi presso il Museo della Promotrice delle Belle Arti di Torino, ha notato l’assonanza del contemporaneo con gli Antichi Maestri, sia per la ricerca minuziosa del dettaglio, sia per l’incanto della luce, in quanto l’utilizzo dell’olio come supporto tecnico, colore adatto alla sfumatura che vincola a tempi lunghi perché asciuga molto lentamente ma che permette di procedere a numerosi, tenui, fragili e trasparenti strati di velature, che donano un effetto ottico tridimendisionale.

Curata da Carmen De Guarda la mostra, articolata in un percorso di una trentina di opere che accompagnava ogni tela fiamminga con una di Piaia che ne rappresentava un nesso, ha ottenuto un notevole assenso da parte della critica e dei visitatori, portando ancora una volta al Piaia, il meritato successo.

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