Davide Quaglietta: una pittura di armoniosa orchestrazione visionaria

“Artista di fervida passione creativa, che lo induce ad una profusione ispiratrice continua e costante, Davide Quaglietta si allinea all’interno di un’orchestrazione pittorica visionaria, che si orienta recuperando e attingendo spunti di rimando e di richiamo in modo sistematico e al contempo che rivaluta la portata elevata delle basi, delle fondamenta e delle radici di un DNA genetico anticonformista e indipendente, che ama lasciarsi sospingere dalle sensazioni più pure, affrancate e incontaminate. Lo definirei un pittore-poeta, perché le sue composizioni narrative sono come la metafora di un componimento lirico dove ogni particolare della rappresentazione evoca e rievoca le suadenti armonie equilibrate di un verso aulico e tutti insieme i versi vanno a formare un intreccio poetico di sublime energia vitale”. La Dott.ssa Elena Gollini esordisce così nello spiegare in modo approfondito i tratti vincenti delle soluzioni creative proposte da Quaglietta attraverso il suo fare pittorico caratterizzante e distintivo. Inoltre, ha proseguito asserendo: “Davide poeta della pittura riesce sempre a generare delle visioni di prospettiva allargata e dilatata ben oltre la superficie pittorica, che si espandono al di fuori e convergono dentro un’orchestrazione spaziale sospesa, rarefatta, ovattata, protettiva. Entrare in contatto stretto e diretto con Davide uomo-artista-poeta del nostro tempo, dai profondi sentimenti e dai profondi pensieri meditativi, significa aprire e alimentare un dialogo e una comunicazione importante, fatta di reciproca comprensione e di reciproca considerazione, significa venirsi incontro in termini di linguaggio paritetico e poter intavolare uno scambio vicendevole. Le sue orchestrazioni visionarie servono per offrire un piano e un livello di registro semantico articolato e stimolante, per dare una funzionalità incisiva alle dinamiche rappresentative e all’impostazione strutturale. Nella poesia ammaliante e accattivante dello scenario, Davide pone in essere il proprio simbolico patto di unione indissolubile con l’arte universale concepita e considerata in ogni sua manifestazione e vuole che a suggellare questo patto sia proprio lo spettatore-fruitore, che diventa testimone attivo e compartecipe di questo momento cruciale di fusione. La pittura di Davide viene assorbita e filtrata e diventa dunque un unicum con l’arte universale nella sua ideale meraviglia e magnificenza e nella sua assoluta dimensione di purezza. È un’arte fatta per il bene e per trasmettere il bene, per fare immergere lo spettatore in una visionarietà permeante in modo naturale e spontaneo, senza forzature e senza costrizioni, seguendo semplicemente il battito del proprio cuore e il moto della propria anima, proprio come fa Davide quando entra nella fase saliente della sua estasi creativa”.