Il narcisita un manipolatore affettivo

Il disturbo narcisistico della personalità è una patologia psichica che può spingere, chi ne soffre, ad avere atteggiamenti lesivi e manipolatori nei confronti di quanti lo circondano e in particolare verso le persone che fanno parte della sua vita affettiva (il partner in primis).

Prima di spiegare perché questa patologia spinge a tali comportamenti è necessario capire chi è un narcisista.

Perché può essere difficile individuare il disturbo narcisistico.

Come per molti altri disturbi mentali, anche per il narcisismo, individuare in maniera chiara e precisa il confine tra un semplice atteggiamento e la patologia può essere complicato.

Se per i problemi di natura fisica i sintomi si presentano tipicamente in maniera netta e chi ne soffre, proprio perché prova dolore, tende a chiedere tempestivamente aiuto allo specialista, nelle patologie psichiche (e nel narcisismo in particolare) la persona che ne soffre tende ad una completa negazione del problema.

In assenza di un riconoscimento della patologia da parte del soggetto interessato il compito di consapevolizzare il problema spetta a quanti lo circondano, ma anche per loro affrontare la situazione può essere molto difficile.
Le persone vicine al soggetto, ma emotivamente lontane come ad esempio i colleghi o i conoscenti, possono notare la presenza del disturbo ma di fatto non sono interessate a intervenire.

Le persone vicine al narcisista possono essere a loro volta risucchiate in una dinamica in cui diventano vere e proprie vittime di comportamenti crudeli e folli e faticano ad avere una visione lucida della situazione in cui sono state trascinate.

Questo accade perché molti narcisisti risultano particolarmente abili nel creare un’immagine iniziale di sé brillante e gradevole che solo in un secondo momento si rivela nei suoi aspetti più inquietanti.

Quali sono i segnali di un disturbo narcisistico?

Il narcisismo trae questo nome dalla storia di Narcisio che innamoratosi della sua immagine riflessa in uno specchio d’acqua vi si lancia per potersi abbracciare trovando così la morte.
Il disturbo ricalca questo mito indicando una persona ossessionata dal bisogno di importanza e capace di spingersi oltre i limiti del buon senso e dell’etica pur di appagarlo.

Un narcisista ha infatti la continua necessità di sentirsi al centro dell’universo, e se l’ambiente esterno non soddisfa questo suo desiderio mette in atto una serie comportamenti che gli consentano di attirare l’attenzione o evidenziare la sua superiorità.

Il primo macro-segnale del disturbo è quindi una completa mancanza di empatia nei confronti degli altri.
In ogni contesto sociale cercherà di primeggiare a ogni costo ingigantendo i propri risultati, e minimizzando quelli degli altri.

Rispetto a questo atteggiamento bisogna prestare particolarmente attenzione. In una società come la nostra dove alcune persone sono state abituate all’idea che per fare strada occorre trovare modi per emergere e farsi notare un atteggiamento competitivo, che nasce ad esempio dalla voglia di fare carriera, può considerarsi del tutto normale.
Il campanello d’allarme deve scattare quando questo modo di agire viene posto in essere senza un reale obiettivo e in contesti dove questo atteggiamento non ha senso (ad esempio in famiglia).

Un’altro segnale importante da cogliere è il rapporto che il sospetto narcisista ha con la realtà.
Una persona affetta da questo disturbo racconta molte bugie, per poter raggiungere il suo scopo di attirare l’attenzione o di mostrarsi superiore agli altri, ma finisce per credere egli stesso alla realtà alterata che racconta agli altri.

Perché si dice che il narcisista è un manipolatore affettivo.
Le persone affette da disturbo narcisistico non sono tutte uguali.

Alcune risultano innocue, altre possono mettere in campo piani molto crudeli con l’obiettivo di ottenere dagli altri le gratificazioni che desiderano.
Questo li spinge, soprattutto all’inizio di una relazione, a mostrarsi in una veste diversa.

Se ad esempio un uomo narcisista ha deciso di conquistare una donna, durante la conoscenza potrebbe mostrarsi molto attento ai bisogni di lei e riservarle attenzioni che mai lascerebbero pensare ad un disturbo di questo genere.
Nel momento in cui la relazione va a stabilizzarsi il narcisista getta gradualmente via la maschera lasciando completamente spiazzata la sua compagna.

I sintomi possono manifestarsi rapidamente quando ormai la donna è legata da un vincolo come la convivenza, il matrimonio o i figli, oppure può manifestarsi in maniera lenta ma inesorabile.
I complimenti iniziali lasciano il posto ad un sarcasmo malvagio. Le attenzioni dei primi mesi si tramutano in richieste egoistiche e imposizioni assurde.

Attraverso questi comportamenti il narcisista sente di raggiungere due obiettivi: il primo è di ottenere quel che di volta in volta vuole e il secondo è quello di stabilire la sua supremazia sulla compagna.

Come trattare un narcisista
Il narcisista, se dotato di furbizia e scaltrezza, manifesta i suoi sintomi quando sa che l’eventuale vittima dei suoi comportamenti è in situazione di inferiorità o debolezza.
Questo porta la vittima ad assecondare anche le sue richieste più folli alimentando un circolo vizioso in cui il narcisista sarà sempre più forte e la vittima sempre più debole.

Per quando possibile sarebbe importante interrompere lo schema del narcisista privandolo di quei feedback che desidera e che rafforzano la sua voglia di reiterare determinati comportamenti.
Affrontare da soli un narcisista può tuttavia essere molto complicato. La sue capacità manipolatorie possono rendere difficile l’individuazione della patologia.

Qualora si abbia il sospetto che una persona cara sia affetta da un disturbo narcisistico la prima cosa da fare è capire se i sospetti sono fondati.
Dato il coinvolgimento emotivo per esaminare la situazione è bene, fin da subito, rivolgersi ad uno specialista che aiuterà a capire se c’è una patologia e, in caso affermativo, indicherà come affrontarla.