Genova ed il suo grande centro storico

Un genovese interrogato da un turista sul centro storico di genova, non potrà non esordire dicendo con orgoglio che si tratta del centro storico più grande d’Europa. E’ la pura verità, ma l’area di cui stiamo parlando sarebbe molto più vasta se, nell’immediato dopoguerra, l’ amministrazione locale non avesse raso al suolo una delle aree più antiche della città, per costruire quella che nei fatti è una cattedrale nel deserto: l’ormai fatiscente palazzo della regione ed i limitrofi “giardini di plastica”.
Dunque, il centro storico genovese, si dipana dalla zona del palazzo del Principe sul versante di ponente (trattasi dell’antico palazzo appartenente alla storica famiglia dei Doria tra le cui mura transitarono nei secoli ospiti illustri e potenti quali Carlo V d’Asburgo), fino alla collina di Carignano sul versante di levante, per poi estendersi a sud fino all’area del porto Antico ed a nord fino a raggiungere piazza De Ferrari e piazza Matteotti.
La caratteristica più affascinante di questa area è che ci racconta fedelmente la storia e le testimonianze dei differenti periodi storici che hanno caratterizzato la vita della Superba: immergendovi nei vicoli di Genova ammirerete le preziose testimonianze dei fasti che furono accanto a bui scorci che ci raccontano di miserie e povere esistenze quotidiane. Mentre in altre città italiane e non solo il centro storico rimane solo un luogo da visitare quello genovese ha mantenuto la sua peculiarità di luogo di vita di tanti genovesi e non solo: la su posizione a ridosso del porto cittadino, dalla fine della guerra in poi, ha permesso che fosse e restasse il primo approdo delle differenti ondate migratorie giunte in città, formate da italiani provenienti dal meridione negli anni ’50 e ’60’ del ‘900 (gli anni del boom industriale del ponente cittadino e del forte sviluppo del porto), nonché di immigrati extracomunitari oggi.
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