UN BUON ANIMATORE COINVOLGE , NON COSTRINGE

Un animatore professionista deve saper adoperare la simpatia e la persuasione, per coinvolgere tutti specie i più timidi i più impacciati. Coinvolgere non significa costringere, la partecipazione deve essere sempre spontanea. L’insistenza oltre che rivelarsi inutile, può far nascere delle antipatie nei confronti di chi l’adopera. La maniera più efficace per raggiungere lo scopo, è sempre quella basata sulla discrezione ma in questi casi, soprattutto sulla persuasione. L’animatore in altri termini dovrebbe essere sempre creativo, sia nel pensiero che nel suo svolgimento. Per persuadere il cliente a ciò che si propone, è utile adoperare delle frasi di “aggancio” divertenti, se è possibile bisognerebbe ricordare (magari inizialmente annotandolo nell’agenda personale) il nome del maggior numero di ospiti, oppure trovargli un soprannome simpatico, in tal modo l’utente si sente considerato e ciò semplifica le cose. Quando la persona è chiamata per nome si sente trattata da amico, il rapporto che si viene ad instaurare permette anche di essere meno formali ed inoltre facilita il coinvolgimento; chiamare qualcuno per nome, identificarlo con un soprannome simpatico, consente all’animatore di farlo partecipare a numerose iniziative (… Luisa dai, vieni a fare la valletta per questa serata giochi…). Un professionista dovrà anche tener presente e valutare, il tipo di utente e il suo profilo caratteriale, il contesto psicologico cui egli appartiene e nel quale l’animatore  dovrà inserirsi. Possiamo suddividere due differenti situazioni di contesto a carattere psicologico.

 

  1. a) Contesto psicologico individuale:

Significa che il singolo utente, non si lascia condizionare psicologicamente dall’ambiente esterno. Questa indipendenza favorisce l’accettazione e la partecipazione alle attività animative poiché i giudizi, le osservazioni degli altri di qualsiasi natura siano, non lo interessano, non lo preoccupano.

  1. b) Contesto psicologico collettivo :

Ciò significa che l’utente è fortemente condizionato dall’ambiente che lo circonda. Ottenere il coinvolgimento da parte del cliente ancorato a rigidi valori di etica e di comportamento, è sicuramente più difficile. In ambedue le situazioni appare di fondamentale importanza il livello culturale infatti, a seconda del grado di istruzione, del ceto sociale di appartenenza, risulta più o meno semplice il coinvolgimento. In un ambiente cosiddetto di “élite”, quest’ultimo sarà certamente più impegnativo e delicato; semplice e di minor pretese, coinvolgere in un contesto più “alla mano”. Se si agisce in un contesto sociale simile a quello dell’animatore, sarà più facile ottenere una partecipazione, un coinvolgimento di massa.

 

L’abilità di chi comunica, come nel caso di un animatore che si accinge a spiegare un nuovo gioco, non deve consistere solo nel dare indicazioni e spiegazioni, ma anche nel mettere tutti in condizioni di aderire all’iniziativa proposta e svolgere l’attività con impegno e non con superficialità. Per fare ciò bisogna saper coinvolgere, conoscendo i destinatari di ogni comunicazione trasmessa ed anche cercando di prevenire e valutare le loro reazioni di fronte a nuove situazioni. In tal modo l’animatore sarà certo che ciò che dice non sarà solo recepito, ma darà vita alle azioni desiderate. Ottenere una partecipazione di massa non è mai cosa semplice ed è frutto di una delicata opera, di una fitta rete di scambi, fatta principalmente dal punto di vista del contatto umano. Molto importante non è solo ciò che si dice ma anche come si agisce nei confronti del singolo e dei gruppi. A volte infatti, può capitare che gli animatori non si interessano affatto di come gli utenti accoglieranno delle variazioni dei programmi animazione, dei cambiamenti imprevisti, in merito ad esempio agli orari degli “appuntamenti” promossi. Il gruppo di animazione sovente sottovaluta tali situazioni e non si preoccupa affatto di adeguare le loro esigenze a quelle dell’utenza. Abbiamo detto più volte che il successo dell’équipe nasce da una fusione tra gli animatori e ospiti, ed è anche e soprattutto attraverso il rispetto nel prossimo che si coinvolge l’utenza. Venire incontro alle esigenze della maggioranza dei clienti, essere disposti anche a dei piccoli sacrifici pur di accontentare l’utenza, è quello che un professionista del settore deve essere pronto a compiere per raggiungere il successo sul piano del coinvolgimento e quindi per essere apprezzato dal punto di vista personale prima e professionale dopo.

 

( a cura dello staff di Animandia, tratto da Analisi generale dell’animazione Edizioni Effegi)

 

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