Prevenire il tumore del colon-retto? Chi, come, quando e perché secondo le linee guida

IL TUMORE DEL COLON-RETTO, UNA PATOLOGIA CHE NON FA DISTINZIONE TRA UOMINI E DONNE.

SCOPRIAMO COSA DICONO LE LINEE GUIDA IN TEMA DI PREVENZIONE

 

Il 15 marzo alle ore 17.00, presso la sala conferenze “G. Zannini” della Clinica Mediterranea si terrà il dibattito aperto al pubblico dal titolo “Prevenire il tumore del colon-retto? Chi, come, quando e perché secondo le linee guida”, il quinto di 9 appuntamenti della V edizione di Mondo Donna

 

Napoli, marzo 2017 – Probabilmente abbiamo sentito parlare maggiormente del carcinoma mammario, maggiormente diffuso tra le donne, o del tumore alla prostata, che invece colpisce gli uomini, eppure, se si escludono i carcinomi della cute (non melanomi), il tumore più frequente, nel totale di uomini e donne, risulta quello del colon-retto con oltre 50.000 nuovi casi ogni anno. La diagnosi preventiva, oltre a ridurre la mortalità, ha anche il vantaggio di permettere l’asportazione del tumore per via endoscopica, evitando interventi maggiori e demolitivi. Al fine di una diagnosi precoce è possibile effettuare il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci e, in caso di positività, la colonscopia. Ma a che età vanno fatti tali controlli? Chi deve farli? Perché farli? Ogni quanto tempo? Esistono delle linee guida internazionali che indirizzano verso una diagnosi precoce e corretta?

 

Ne parleremo insieme a Francesco Corcione, Direttore del Dipartimento di Chirurgia generale dell’A.O.R.N. dei Colli Monaldi e Presidente della Società Italiana di Chirurgia; Matteo Laringe, vice presidente della Comegen, Cooperativa di Medicina Generale di Napoli; Domenico Taranto, Responsabile della Gastroenterologia della Mediterranea.

L’incontro, che si terrà il prossimo 15 marzo 2017 alle ore 17.00, presso la sala conferenze “G. Zannini” della Clinica Mediterranea, sarà moderato da Maria Triassi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II di Napoli.

L’incidenza più elevata nei Paesi ad alto sviluppo economico induce a ritenere che il rischio sia associato ad una dieta ricca di grassi, proteine, calorie, alcol e carne, ma povera di fibre, calcio e folati. Per prevenire tale tipo di tumore è dunque utile adottare una dieta bilanciata ricca di verdure e frutta fresca, limitata nella carne, povera di grassi, sale e conservanti contenenti nitrati.

 

Il 25% delle diagnosi di tumore del colon-retto avviene in fase avanzata. In questi casi le possibilità di sopravvivenza sono limitate. È quindi fondamentale migliorare l’adesione alle campagne di screening (un test in grado di ridurre del 20% la mortalità nel tumore del colon-retto proprio perché permette di individuare lesioni sospette in stadio iniziale) ancora scarsa nel nostro Paese, con un marcato gradiente geografico di copertura: 57% al Nord, 39% al Centro e 16% al Sud, con significative differenze regionali. Particolarmente allarmanti i dati della Campania, dove dal 2010 al 2012 solo il 10% delle persone nella fascia 50-69 anni, ha eseguito l’esame per la prevenzione dei tumori colonrettali nei tempi raccomandati. In Emilia Romagna la percentuale è al 64%.

 

“È necessario migliorare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione – afferma Celeste Condorelli, Amministratore Delegato Clinica Mediterranea – i sintomi possono essere confusi con quelli di altre patologie e, quando viene individuato, il tumore si è già diffuso. Spesso, però, quando pensiamo di volerci sottoporre ad accertamenti preventivi ci sentiamo confusi su quali esami fare, oppure ci sentiamo troppo giovani per certi controlli, con il rischio di tralasciarli o di sottoporci ad eccessivi ed inutili esami. Per questo motivo abbiamo chiesto agli esperti di fare luce su chi, come, quando e perché secondo le più recenti indicazioni internazionali”.

 

A queste e altre domande cercheremo di dare risposta durante il prossimo appuntamento Mondo Donna.

La quinta edizione di “Mondo Donna” mira ad accrescere le competenze necessarie affinché i cittadini siano attivamente coinvolti nelle decisioni che riguardano la propria salute ed acquisiscano competenze al fine di migliorare il proprio ambiente sociale e politico.

La salute, infatti, non è determinata solo dalle politiche del Servizio Sanitario Nazionale, ma soprattutto dalle politiche di istruzione, economiche, urbanistiche, ambientali, dell’energia, dei trasporti e della mobilità, per cui tutti sono devono partecipare per migliorare la salute della popolazione. Per questo motivo il titolo dell’intera rassegna sarà “Il futuro è di chi sa” perché Mondo Donna vuole essere un momento gratuito di informazione rivolto a tutti i cittadini che vogliono essere più consapevoli sui temi che riguardano la salute e la prevenzione in genere.

 

La CLINICA MEDITERRANEA è una struttura privata di eccellenza nella sanità campana. Accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, ospita attività ad elevata specializzazione. Fondata nel 1949, ha costituito nel tempo delle equipe stabili, formate da personalità di spicco nel mondo della sanità e caratterizzate da un’elevata interazione tra le diverse specialità. Certificata in qualità a norma UNI EN ISO 9001/2008, la Clinica Mediterranea è una struttura all’avanguardia per i servizi e le attività proposte in particolare l’alta specialità del Cuore e il Nido per tre, la prima sala parto familiare del centro sud Italia, inaugurata anche per tentare di contrastare il triste primato mondiale della Campania per numero di parti cesarei, numero che dal 2006 al 2011 è ulteriormente cresciuto dal 60,6% al 62,4% dei casi. Negli ultimi sessant’anni alla Clinica Mediterranea sono nati oltre 50mila napoletani.

 

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