Sospeso a Ostia il processo contro Marco De Prosperis e Mario Vincis

Roma – Era ancora al banco dei testi e stava terminando di esporre la sua versione dei fatti, il presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro, quando è emerso che alcune delle lesioni oggetto del procedimento sarebbero da attribuire ad un imputato invece che all’altro, a cui erroneamente erano state ascritte. Il giudice ha così sospeso alla terza udienza il processo che si stava celebrando ad Ostia e che vede imputati Marco De Prosperis e Mario Vincis, che secondo l’accusa avrebbero aggredito con ingiurie e minacce, procurandogli anche delle lesioni fisiche, il noto giornalista Antonello De Pierro, presidente del movimento nazionale Italia dei Diritti.
Il reporter stava fotografando, il 12 ottobre 2005, un cartello che, secondo la denuncia presentata dallo stesso De Pierro, indicava l’inizio dei lavori in un cantiere allestito nella proprietà della madre di De Prosperis, istallazione alla quale aveva appena provveduto Vincis, di professione muratore, che sembrava essere a capo dei vari operai che operavano nel cantiere. In base a quanto esposto dal denunciante erano in corso da circa sei mesi lavori edili di una certa entità e solo da tre mesi ed esattamente il 7 luglio era stata presentata una D.I.A. relativa a tali opere, e quindi secondo il Testo Unico sull’Edilizia legge 380/01, i lavori non avrebbero potuto aver luogo prima di un mese dalla presentazione, pur illegittima della denuncia di inizio attività. Purtroppo però, né i vigili urbani, interessati da più segnalazioni orali e scritte, né i dipendenti dell’Ufficio Tecnico del XIII Municipio avrebbero verificato tali condizioni, né tantomeno l’esposizione del cartello, dando il via ad una lunga e complessa storia fatta di omissioni e illeciti, su cui De Pierro, noto soprattutto per le sue numerose battaglie civili, contro le distorsioni sociali in tema di violazione dei diritti dei cittadini, tra l’altro avrebbe deciso di scrivere addirittura un libro.

Dalla denuncia presentata si evince che il giornalista, tra l’altro direttore del noto portale di informazione Italymedia.it e voce storica di Radio Roma, sarebbe stato immediatamente aggredito verbalmente da Vincis con varie frasi ingiuriose e minacciose. La situazione sarebbe poi degenerata quando De Pierro, vista la presenza di un operaio straniero poco distante, manifestava le sue intenzioni di far intervenire una pattuglia delle forze dell’ordine, per verificare la regolarità della sua posizione. A quel punto l’operaio si sarebbe dileguato all’interno del cantiere, da cui sarebbe uscito De Prosperis, che, dopo aver apostrofato il presidente dell’Italia dei Diritti con numerose frasi ingiuriose, l’avrebbe colpito violentemente al viso. Subito dopo sarebbe uscito l’operaio di prima, e Vincis, per favorire la fuga di quest’ultimo, dopo essersi messo alla guida di un furgone bianco, avrebbe rischiato più volte di investire il giornalista, che per evitare l’impatto si sarebbe procurato delle lesioni, per le quali era costretto a ricorrere alle cure dei sanitari.

La prima udienza del processo si era conclusa con un rinvio di più mesi per esperire un improbabile tentativo di riconciliazione, voluto fortemente dagli avvocati della difesa, nonostante il legale di parte civile, avvocato Fabio Mastrorosa, avesse sostenuto con decisione la mancanza di qualsiasi presupposto per tale esperimento. Infatti nessun segnale in tal senso sarebbe provenuto da parte degli imputati nel lasso di tempo trascorso fino alla seconda udienza.

Nell’ultimo appuntamento, con gli imputati non presenti, che prevedeva l’escussione di De Pierro come teste, si era proceduto ad un ulteriore rinvio. Ora si ricomincia tutto di nuovo, dopo che la procura avrà formulato i nuovi capi d’imputazione e le relative notifiche saranno giunte ai destinatari.

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