Gianni Lettieri (Atitech): “Se cresce il Sud cresce il Paese”

In un’intervista rilasciata a “DAC Informa” e ripresa dal portale “Il Sud Online”, Gianni Lettieri racconta i progetti futuri di Atitech e accende i riflettori sul divide tra Nord e Sud che continua a ostacolare la crescita del Paese.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: “Con la pandemia la prova delle potenzialità del Mezzogiorno

Il Sud ha una “capacità di crescita enorme e sostanziale” e potrebbe traghettare finalmente il Paese verso un percorso di sviluppo solido e duraturo. A testimoniarlo anche la capacità di reagire alla pandemia, con i distretti del Mezzogiorno che oggi registrano dati estremamente positivi sul fronte dell’export. Non ha dubbi Gianni Lettieri: risolvere il divide tra Nord e Sud significa far crescere il Paese intero. In un’intervista rilasciata a “DAC Informa” e ripresa dal portale “Il Sud Online”, l’imprenditore napoletano alla guida di Atitech accende ancora una volta i riflettori sul divario che colpisce le regioni del Mezzogiorno danneggiando l’intera economia italiana: “Immaginiamo l’Italia come uno stabilimento Atitech. C’è un’area con manodopera disponibile e domanda di attività, ma hangar vuoti. E questa area la chiamo Sud. E poi c’è, in un’altra zona dello stesso stabilimento, che fuor di metafora è il Nord, un’area dove gli hangar sono tutti pieni, e quindi non c’è più spazio per mettere altri aerei. Ecco, questa è la fotografia del nostro Paese”. Al gap tra Nord e Sud si aggiunge poi la mancanza di una visione industriale concreta e lungimirante, commenta Gianni Lettieri: “Nonostante questa mancanza di strategie, noi cresciamo e le industrie vanno bene. Se ci fosse da noi l’attenzione che hanno altre nazioni nei confronti dell’attività produttiva, chissà dove potremmo arrivare”. La pandemia l’esempio lampante, con il Paese che è riuscito a crescere più degli altri malgrado gli scarsi o addirittura nulli ristori, come nel caso del settore aeronautico.

Gianni Lettieri: con asset Alitalia Maintenance rispristiniamo polo delle manutenzioni  

Ed è proprio il polo aerospaziale campano quello che più di tutti ha registrato un rimbalzo esaltante sul fronte dell’export, segnando un +43,8% rispetto al pre-Covid. Tra le operazioni recenti più significative l’acquisizione da parte di Atitech dell’ex ramo manutenzione di Alitalia e l’assorbimento di asset e lavoratori di Fiumicino. L’obiettivo, spiega Gianni Lettieri, dotare l’Italia di un polo unico delle manutenzioni aeronautiche al pari di Paesi come Francia e Germania: “Rilevando Alitalia Maintenance siamo passati da settecento a millecinquecento dipendenti. Abbiamo raddoppiato la capacità e in più siamo entrati in un settore, quello della manutenzione di linea, che non seguivamo. Il prossimo passo – aggiunge – è intervenire su motori e componenti, come faceva prima Alitalia, in un lasso di tempo che si estende da tre a cinque anni”. Alla crescita del settore hanno contribuito anche le attività del Distretto aerospaziale della Campania, che dal 2012 promuove la collaborazione tra Centri di Ricerca, Università e aziende: “A mio avviso – conclude Gianni Lettieri un’attività da implementare dovrebbe essere la promozione del sistema DAC nelle fiere internazionali insieme con la regione Campania, assicurando la presenza di un’area espositiva dove riunire le aziende che vogliono partecipare e avere più visibilità internazionale”.