La risposta di Starkey all’avvertimento dell’OMS: entro il 2050 una persona su 4 avrà problemi di udito

L’allarme lanciato dalla massima autorità a livello mondiale in materia di salute fa riflettere su come ci prendiamo cura del nostro udito. Ecco come gli esperti di Starkey Hearing Techologies, leader globale per la produzione e la distribuzione di protesi acustiche di alta tecnologia, commentano i dati emersi dal rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Milano, Aprile 2021 – Entro il 2050 una persona su 4 manifesterà problemi di udito. A lanciare l’allarme l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la massima autorità nel mondo per tutto ciò che riguarda la salute, inclusa quella uditiva.

Secondo l’OMS, che ha redatto un apposito report in proposito in occasione della Giornata Mondiale dell’Udito, celebratasi lo scorso 3 marzo, tra appena una trentina di anni quasi 2,5 miliardi di persone in tutto il mondo, ovvero 1 su 4, avrà problemi di udito. Saranno almeno 700 milioni i pazienti che necessiteranno di cure mirate e che dovranno intraprendere un percorso riabilitativo per trattare un danno uditivo. 

Gli esperti di Starkey Hearing Technologies, azienda leader a livello globale per quanto riguarda la produzione e la distribuzione di protesi acustiche di alta tecnologia, spiegano le cause del fenomeno partendo da un concetto fondamentale: la prevenzione. Secondo gli esperti Starkey, infatti, allo stato attuale non sono sufficienti le misure preventive al fine di preservare la salute uditiva.

Nei bambini, per esempio, nel 60% dei casi la perdita di udito può essere prevenuta, semplicemente grazie a migliori cure per le otiti medie e alla vaccinazione per la meningite. Anche per gli adulti pochi e semplici accorgimenti possono aiutare per prendersi cura del proprio udito: una buona igiene delle orecchie, la riduzione dell’inquinamento acustico, non tenere il volume troppo alto di radio, TV e altri device elettronici, una maggiore attenzione nell’assunzione di medicinali ototossici, possono fare la differenza per la salute uditiva. Non solo: nel report dell’OMS si invita anche ad adottare altre best practices per l’igiene delle orecchie, come non fare il bagno in acqua inquinata, non scambiare gli auricolari con altre persone e non utilizzare i bastoncini per pulirsi le orecchie (quest’ultimi sono tra le cause maggiori di lesione e traumi al condotto uditivo e alla membrana timpanica).

Parallelamente, raccomandano l’OMS e gli esperti Starkey, è necessario che anche gli operatori sanitari si attivino per promuovere una maggiore sensibilizzazione sul tema e aumentare le diagnosi precoci.