Politica: Intervista a Fabrizio di Stefano probabile candidato presidente per la regione Abruzzo

Fabrizio di Stefano; due volte consigliere regionale, due volte parlamentare, già consigliere comunale e una attività politica nazionale senza mai aver dimenticato il territorio e i legami con le realtà abruzzesi
Cosa l’ha spinta a correre come civico?
Questo progetto prende vita nella primavera 2017 quando ero parlamentare di centrodestra. Ritenevo – e ritengo – che per governare la regione Abruzzo occorra un progetto politico concreto, serio e competente. Le problematiche sono tantissime. Visto lo scenario politico attuale il cdx da solo non sarebbe in grado di vincere contro il M5S se non con l’apporto di un congruo supporto elettorale fatto di liste civiche espressione del territorio, così come accaduto in Molise.
Ci può spiegare da come è nata l’idea e con chi?
Ho riunito amici, amministratori e gente che non si era ancora impegnato in campagna elettorale e, quindi, ho dato vita al movimento “Civiche per l’Abruzzo” che racchiude 20 liste sparse nella regione ma che poi si andrà a convertire in 3 liste civiche. E’ un mix di nuovo entusiasmo con esperienza amministrativa maturata in consigli comunali. Le vicende partitiche degli ultimi tempi hanno portato a una situazione di empasse e, conseguentemente, ritengo che, visto il quadro attuale e il lavoro svolto, sia giunto il momento opportuno per sciogliere le riserve, gettare il cuore oltre l’ostacolo e partire. Auspico che il centrodestra comprenda e sposi questa proposta politica.
Ad oggi, che peso avranno le liste civiche alle prossime elezioni regionali?
Un sondaggio fatto dal centrosinistra ci quota al 12%. Ma guardiamo agli ultimi esempi come il Trentino in cui le liste civiche hanno eletto cinque consiglieri regionali a fronte dell’unico di Forza Italia. O l’esempio del Molise dove si è vinto grazie al loro apporto che hanno contribuito con quasi il 20% del consenso in gioco. Il peso delle civiche è realmente importante.
Vi sono le condizioni per far ripartire in tempi stretti l’Abruzzo? O si avrà la necessità di attendere ancora?
La nostra regione è in ginocchio, diciamolo chiaramente. Non c’è tempo né per un candidato che debba prendere contezza dell’Abruzzo né per uno che debba prendere contezza dell’apparato amministrativo e della logistica regionale. C’è solo tempo di dire cosa si dovrà fare a partire dall’11 febbraio. Oggi è su questo che ci si deve confrontare e su questo vorrei essere giudicato. C’è una macchina amministrativa paralizzata che deve sbloccarsi e ripartire.
Vi sono state proposte concrete da parte del centrodestra per candidarla a presidente della regione?
Se ricordiamo ciò che hanno riportato gli organi di stampa in estate, si parlava di una mia ipotetica candidatura solitaria o con la Lega. Sto colloquiando con tutto il centrodestra. L’apertura c’è stata in passato e c’è ora. Sono aperto al confronto con il territorio, per cui ben venga il ricorso alle primarie per scegliere il candidato presidente del cdx. Sono disponibile a confrontarmi con qualunque candidato alle primarie.
Qualora non venga scelto lei come candidato presidente per il centrodestra, sarebbe disposto ad accettare un’altra carica?
Non sto cercando accordi per accontentarmi di strapuntini, promesse e quant’altro. Non cerco accordi a ribasso per ottenere qualcosa. Lo sto facendo per l’Abruzzo, con passione e cuore. Non mi interessa altro che questa candidatura e ciò non toglie che con le tre candidature in campo, sono disponibile e auspico il ricorso alle primarie a cui parteciperei molto volentieri. Resta il fatto che non sono stato io a bocciarle ma quanto dichiarato a più riprese dai vertici degli altri partiti della coalizione. D’altronde ho già conquistato le “poltrone” grazie al consenso degli abruzzesi, e sono sempre stato il primo degli eletti ogni volta che mi sono candidato in Abruzzo. Oggi mi basterebbe realizzare un sogno: quello di cogliere negli occhi degli abruzzesi la gratitudine, il riconoscimento e l’apprezzamento per il lavoro, la passione, l’impegno e l’amore che vorrei mettere al servizio della mia regione.
Cosa risponde a chi l’accusa di favorire, con la sua scelta di correre come civico, una possibile vittoria del M5S?
Se oggi i grillini sono oggettivamente forti e hanno raggiunto percentuali alte lo si deve alle candidature fatte piovere dai vertici del cdx e alle scelte suoi rappresentanti, ma anche ai concorsi sulla sanità che abbiano in esame nomi già noti e letti e riletti. E poi vi sono reiterate carenze e scelte sbagliate fatte dalla politica nel corso degli anni. Senza parlare della parentesi D’Alfonso.
Non dipende da me se il M5S ha avuto un consenso così alto. Per questo motivo i partiti dovrebbero fare una profonda riflessione sulle ragioni per cui i pentastellati sono così competitivi. Inoltre vorrei ricordare che è di pochi giorni fa l’ultimo sondaggio sull’Abruzzo pubblicato sul sito della presidenza del Consiglio dei Ministri, e realizzato da Quorum- You Trend.
Secondo quel sondaggio l’unico esponente di centro destra che riuscirebbe a battere i Cinque Stelle risulta essere il sottoscritto. Con gli altri nomi la partita è data per incerta. L’indicazione politica della coalizione è quella di affidare la scelta del candidato in Abruzzo a Fratelli d’Italia, e sono sicuro che Giorgja Meloni, terrà ben presente questo elemento, perché oltre le sigle, l’obiettivo principale è quello di restituire all’Abruzzo il buon governo del centro destra.
Francesco De Luca
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