Il disturbo bipolare e il suo trattamento

Il disturbo bipolare si caratterizza per profonde alterazioni dello stato dell’umore con ripercussioni importanti sul comportamento, sui pensieri e sul sentire emotivo degli individui che accusano tale patologia.

A livello emotivo si hanno passaggi, anche molto repentini, da uno stato profondamente depresso a uno stato di intensa ma infondata euforia accompagnata da irritabilità, logorrea, iperattività, scarsa capacità di attenzione, inopportuna e invadente socievolezza, creazione di piani grandiosi e inattuabili. I tentativi di fermare questo genere impulsi provocano rabbia e a volte reazioni furiose.
Spesso il disturbo si accompagna ad abuso di sostanze (droghe, alcool).

Esistono diverse tipologie del disturbo bipolare che variano in base alla ciclicità con cui fase depressiva e fase maniacale si alternano, e in base all’intensità delle fasi maniacali.

L’incidenza di tali disturbi è dell’1,2% nel sesso maschile, nel sesso femminile dell’1,8%; durante il corso della vita si arriva al 2%. Per quanto riguarda le forme si osserva che nella forma I l’incidenza è pressoché pari fra i due sessi, nella forma II il maggiore impatto è sul sesso femminile; invece non vi è alcuna differenza in rapporto alle culture e ai gruppi etnici. Il disturbo ciclotimico ha un’incidenza più bassa (0,4-1%).

La tarda adolescenza e la giovinezza sono anni di picco per l’insorgenza del disturbo bipolare, con un esordio maggiore intorno ai 18 anni (per il disturbo ciclotimico 15-20 anni). Dall’inizio del XXI secolo sono aumentati i casi che riguardano l’età infantile. Uno studio ha anche riscontrato che nel 10% dei casi di disturbo bipolare, l’inizio della condizione era avvenuto dopo i 50 anni d’età.

Il disturbo bipolare è curabile ed è totalmente compatibile con una vita normale e produttiva, ma il trattamento cui ci si sottopone di solito dura tutta la vita. Alla stessa stregua del diabete e delle malattie cardiologiche, infatti, il disturbo bipolare è una malattia di lunga durata che deve essere controllata costantemente.

L’approccio per questo tipo di disturbo, quindi, è integrato e combina la farmacoterapia alla psicoterapia. E’ importante precisare che la psicoterapia non può sostituire i farmaci e non è efficace da sola nella prevenzione delle ricadute e nel trattamento del disturbo. Molti studi, tuttavia, hanno indicato che gli interventi psicologici possono migliorare la stabilità dell’umore umore, ridurre i ricoveri ospedalieri e migliorare il funzionamento dell’individuo.

L’obiettivo dell’intervento psicoterapico è quello di aiutare l’individuo a conoscere meglio il proprio funzionamento e ad accettarlo, a distinguere se stesso e la propria personalità dalla malattia, a migliorare la gestione dello stress e indirettamente, quindi, a ridurre i fattori di rischio di ricaduta.

È utile, infine, un trattamento psicoeducativo per il soggetto e i suoi familiari perché comprendano meglio le fasi della malattia.

La Dott.ssa Barberis, psicologo a Messina, si occupa in particolare delle seguenti problematiche: Abuso, anoressia, ansia, attacchi di panico, bulimia, depressione, difficoltà legate allo sviluppo dell’identità personale, difficoltà relazionali, dipendenza affettiva, disturbi di personalità, elaborazione del lutto, fobie, ipocondria, ludopatia, nevrosi, problematiche di coppia, stress, trauma psicologico.