In fin di vita per l’uso della baracca, l’appello di Tortosa

Il vicesegretario per il Lazio dell’Italia dei Valori: “Allarmante che non ci accorgiamo della dura realtà degli immigrati nelle baraccopoli di Roma”

Roma – “Un episodio inquietante che fa riflettere, è assurdo litigare e finire in ospedale per l’uso di un giaciglio di fortuna. Rivendichiamo le Olimpiadi e non ci accorgiamo della cruda realtà delle baraccopoli nella nostra città”. Questo l’amaro commento del vicesegretario per il Lazio dell’Italia dei Valori, Oscar Tortosa, alla notizia del romeno massacrato da due connazionali per l’uso della baracca dove vive. Continua l’esponente del partito guidato da Antonio Di Pietro: “Dobbiamo preoccuparci delle condizioni in cui vivono molti immigrati, non dimentichiamoci che anche noi un tempo emigravamo. E’ necessario verificare che gli stranieri che arrivano vengano qui per lavorare, ma occorre anche dare un segnale degno di un paese civile fornendo l’aiuto necessario a chi è costretto a sopravvivere. Occorre indicare a queste persone l’esistenza dei dormitori e convogliarli verso le associazioni che forniscono pasti caldi e dare un segnale di accoglienza. Mi sembra – spiega Tortosa – di essere tornati ai tempi del dopoguerra in una città affollata di capanni e situazioni di disagio sociale. Sono preoccupato per questo Paese: si parla del ponte di Messina ma non delle precarie condizioni in cui versano anche molti italiani soggetti a tanta disoccupazione, banche che non danno soldi e piccole aziende che chiudono. Fra poco – conclude provocatorio Tortosa – anche gli italiani finiranno nelle baracche”.

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