Giampiero Catone: proteggere famiglie e imprese dal rischio usura. Cosa può fare il Governo

Nel suo editoriale, Giampiero Catone mette in luce le attuali problematiche economiche e i rischi derivanti dall’incremento dei prezzi. Famiglie e PMI italiane i soggetti maggiormente colpiti.

 Giampiero Catone

Giampiero Catone, mobilitare nuovi fondi a tutela di famiglie e imprese

Nel contesto attuale in cui ci troviamo emerge l’urgenza di tutelare in particolar modo le famiglie e le piccole-medie imprese italiane: oggi rappresentano infatti i soggetti maggiormente colpiti dall’impennata dei prezzi. Come evidenziato da Giampiero Catone dai risultati di un’analisi eseguita dalla CGIA di Mestre risulta necessario stanziare una somma pari a 35 miliardi di euro a sostegno di imprese e famiglie italiane. “Se quei 35 miliardi non saranno trovati entro fine anno per arginare i prezzi dell’energia – avverte la CGIA – arriva il rischio che moltissime imprese e altrettante famiglie non siano nelle condizioni di pagare le bollette e, conseguentemente, di vedersi chiudere la fornitura, è molto elevato”. Il Governo è quindi tenuto a mobilitare ingenti risorse finanziarie non solo per ridurre le tensioni, ma anche per evitare che l’intero sistema vada in blocco. Se così non fosse c’è il rischio concreto che le imprese si vedano costrette a bloccare la produzione provocando chiusure a catena con ricadute gravi.

Giampiero Catone: caro energia, il rischio recessione è concreto

La guerra e la crisi economica sono oggi i due temi maggiormente discussi anche a livello europeo. L’impennata dei prezzi nel nostro Paese, che grava soprattutto su cittadini e imprese italiane già in difficoltà, fa crescere il timore di una possibile recessione capace di mettere in subbuglio l’intero sistema produttivo e distributivo. Giampiero Catone riporta le parole della Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise secondo cui “il caro energia è un propellente per un effetto domino che travolge famiglie, imprese, occupazione, consumi”. “Il caro energia inarrestabile – aggiunge il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – rende più concreti i rischi di recessione”. In tale scenario si aggiunge un altro argomento allarmante: i cosiddetti “margini di garanzia” dei contratti di distribuzione di gas, elettricità e acqua perfezionati dalle società retail che fanno da intermediari tra le utility e gli utilizzatori finali. Con un incremento dell’indice del rischio di liquidità del 138%, la situazione italiana è piuttosto allarmante e a livello europeo, conferma Giampiero Catone, “saranno necessari oltre 1.500 miliardi di dollari” per sostenere tali margini.