Bitcoin, è scattato un nuovo rally ma le nubi restano all’orizzonte

Il peggio è alle spalle oppure no? Questo è l’interrogativo che si pongono gli estimatori delle valute virtuali, e in principal modo quelli del Bitcoin. Le polemiche e la bufera che ha investito il settore da metà dicembre in poi ha fatto passare quasi inosservato il grosso balzo avanti fatto negli ultimi tempi dalla “regina” delle criptovalute. Dal giorno in cui ha toccato i 6mila dollari, Bitcoin ha poi messo in atto un rimbalzo feroce. Oggi viaggia oltre i 10mila, e ha guadagnato circa il 80% in un mese mandando l’indicatore OBV trading (on balance volume) quasi in tilt.

bitcoinQuesto rendimento renderebbe qualsiasi asset il più appetitoso di tutti, mentre invece continua ad esserci uno spesso velo di diffidenza attorno al BTC. Beninteso, fermo restando che chi ha avuto la lucidità per intuire che i minimi raggiunti a inizio febbraio sarebbero stati la base del rimbalzo, avrà maturato un bel profitto. Ciò vale tanto per chi ha deciso di comprare Bitcoin in modo diretto, sia chi ha deciso di fare trading CFD su Bitcoin futures markets (ovvero senza comprare il sottostante, ma puntando solo sul differenziale di prezzo).

Lo scenario attorno a Bitcoin

Ma questa nuova ondata rialzista durerà? E’ sostenibile? Diciamo anzitutto che il rilancio delle quotazione del BTC è stato propiziato da un miglioramento complessivo del contesto di riferimento. La SEC (ovvero la Consob americana) ha fatto una bella apertura sulle criptovalute. Al tempo stesso la posizione dalla Corea del Sud, uno dei mercati più cripto-evoluti, ha fatto scemare l’ipotesi di un giro di vite forte sulle monete digitali. Ed è un buon segnale, paradossalmente, anche il fatto che Buterin – fondatore di Ethereum – abbia detto che il rischio di crollo delle criptovalute resta altissimo a causa della volatilità. Perché è un buon segnale? Semplicemente perché il mercato non ha avuto reazioni isteriche alle sue parole. Questo vuol dire che adesso i i trader stanno iniziando ad essere più maturi, o meglio consapevoli che l’alta volatilità è alla base delle crypto.

Adesso però si sta per aprire un nuovo fronte caldo. Si discute della possibilità che gli sviluppatori possano cambiare la licenza MIT del Bitcoin, distribuendola tramite software. La comunità dei “miners” pare essere divisa sulla possibilità di introdurre cambi alla licenza libera, e questo potrebbe creare qualche turbolenza nelle prossime settimane.