Viaggi in bicicletta, identikit dei cicloturisti in Italia

I cicloturisti italiani e stranieri che scelgono di trascorrere le loro vacanze in Italia, in sella alla propria bici, optano soprattutto per le regioni del nord d’Italia (specie per la quantità e la qualità delle piste ciclabili, ma anche dei servizi). Di questi, il 61% è straniero e il 39% italiano, un dato che evidenzia come questa attività sia sempre più apprezzata dai nostri connazionali. A spingere gli italiani verso questa scelta concorrono vari fattori: il desiderio di svolgere attività fisica a contatto diretto con la natura (48% del totale), la necessità di allontanarsi da luoghi affollati e chiassosi (23%), la voglia di scoprire l’enogastronomia facendo un viaggio itinerante (15%) e il desiderio di riscoperta delle tradizioni (11%).
Più in generale, nel corso del 2013, il 21% dei turisti italiani che hanno optato per una vacanza natura in Italia ha scelto di dedicarsi (più o meno intensamente) ad attività come trekking e biking. Tra tutte le attività sportive praticate svetta il cicloturismo (scelto dal 31%), seguito dall’escursionismo (21%), il trekking (15%), e dall’animal watching (13%). A seguire, troviamo lo sci di fondo, l’equitazione, il climbing e altre attività minori.
L’ascesa del cicloturismo è legata soprattutto all’opportunità di conciliare l’amore per il paesaggio naturale, con la passione e l’attenzione per la cultura e le tradizioni locali, ma c’è di più: il cicloturismo permette di cancellare il concetto di “meta” vacanziera, sostituendola con il “percorso” da affrontare in bici, che ogni giorno può variare liberamente a seconda della località che si sceglie, del livello di allenamento e dai singoli interessi.
A definire i contorni del fenomeno cicloturistico italiano e straniero in Italia è uno studio condotto da Active Sport Tours, tour operator specializzato nei viaggi in bicicletta per famiglie, attraverso l’elaborazione dei dati forniti da Enit, Eurisko, Istat e dai Centri di Informazione e Accoglienza Turistica in Italia.

“In questi ultimi mesi – ha commentato Corrado Daolio, titolare di Active Sport Tours – abbiamo registrato un significativo incremento di richieste rispetto al 2012, provenienti sia dall’Italia, sia dall’estero. Segno che il settore della vacanza eco-sostenibile – sia che si tratti di cicloturismo o di trekking – è in salute. In tutto questo, giocano un ruolo importantissimo la nostra flessibilità, le competenze turistiche e sportive, ma anche la nostra conoscenza del territorio, che ci permette di creare soluzioni su misura”.
Secondo i dati, il cicloturismo non è solo svago e attività fisica, ma vuol dire anche sviluppo economico e nuove opportunità di crescita. Ad oggi infatti il turismo eco-sostenibile in Italia (che include le vacanze in bici, ma anche il trekking e tutte le attività a contatto con la natura) tocca quasi il 12% del PIL.
Il cicloturismo e il trekking rappresentano due nicchie in evidente controtendenza rispetto all’andamento economico generale: vacanze a piedi e in bicicletta segnano un +5,1%, accompagnate dal +3,6% di agriturismi, fattorie didattiche e bed&breakfast e da un + 6,4% di campeggi e centri vacanze.
Ma non è tutto, perché – secondo le stime – ogni cicloturista in Italia spende in media 500 euro in acquisti di prodotti tipici, artigianato locale e materiale ciclistico: un dato che dovrebbe spingere la nascita di nuovi servizi, specie delle piste ciclabili, accompagnati da forme promozionali del territorio, delle attrattive culturali e dei prodotti locali.

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