Tortosa preoccupato per ennesimo crollo soffitto in scuola romana

Il vicesegretario regionale dell’Italia dei Valori: “Per fortuna non è successo nulla di grave ai bambini, ma ora vorrei che fossero accertate le responsabilità della scuola, dei dirigenti e degli organi di controllo”

Roma – “Ormai questi episodi spiacevoli sono una costante drammatica che testimonia la cattiva gestione degli immobili comunali. Per fortuna non è successo nulla di grave ai bambini, altrimenti saremmo qui a parlare dell’ennesima strage annunciata”. A dirlo con evidente preoccupazione è Oscar Tortosa, vicesegretario per il Lazio dell’Italia dei Valori, commentando il crollo del controsoffitto nella scuola comunale per l’infanzia “Mary Poppins”, in via Cesare Massini, vicino a viale Palmiro Togliatti. Fortunatamente il cedimento di quattro pannelli di cartongesso, dovuto alle infiltrazioni dal tetto, è avvenuto di notte, quando gli alunni non erano ancora entrati. Ma monta la rabbia dei genitori che più volte avevano denunciato il problema e i rischi ad esso legati.

“Le infiltrazioni di acqua piovana sono una cosa pericolosissima e grave – sottolinea l’esponente regionale del partito fondato da Antonio Di Pietro –, a maggior ragione se erano già state segnalate dai genitori, che ora dovrebbero improvvisarsi anche tecnici. L’amministrazione comunale deve sempre controllare che le strutture pubbliche siano a norma e in sicurezza; inoltre, è indispensabile il monitoraggio assiduo degli istituti scolastici, considerato il reiterasi di simili situazioni di pericolo”.

Immediatamente sono scattate le procedure di verifica da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici del V Municipio, Andrea Acchiardi, per capire anche se i lavori di ristrutturazione dello stabile, terminati nell’aprile del 2008, fossero stati eseguiti correttamente. “Ma le verifiche non bastano – incalza Tortosa –, io vorrei che fossero accertate sia le responsabilità della scuola e dei dirigenti, soprattutto alla luce delle denunce dei genitori, sia le responsabilità di quegli organi di controllo che, dopo aver concesso l’appalto, avrebbero dovuto vigilare sulla bontà dei lavori fatti. Chi ha sbagliato è giusto che paghi”.

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