L’incontinenza fecale, fra statistiche e soluzioni chirurgiche

L’argomento “incontinenza delle feci” è considerato da molti un tabù ed è anche per questo motivo che esso è ammantato di un notevole grado di incertezza. La maggior parte delle persone, ad esempio, ritiene che il problema colpisca perlopiù gli anziani ma questo è vero solo in parte.

I dati riguardanti l’incidenza dell’incontinenza fecale in Italia parlano sì di un 32% della popolazione geriatrica colpita dal problema, ma anche di una percentuale non proprio bassissima sia tra le persone con meno di 18 anni (0.5-5%) che fra gli adulti (18% circa).

Altro dato interessante da sottolineare è che oltre un paziente su due (il 56%, per essere precisi) affetto da problematiche di natura neuropsichiatrica è colpito da questa particolare tipologia di incontinenza.

Per quanto riguarda la diffusione tra i sessi, le statistiche riportano che lo squilibrio raggiunge il massimo picco durante la quarta decade di vita, in cui il rapporto tra donne e uomini colpiti è di nove a uno.

Il problema, come dicevamo all’inizio, è pertanto molto più diffuso ed articolato di quanto si potrebbe pensare ma per fortuna la moderna chirurgia offre trattamenti avanzati in grado di ridare al paziente benessere e serenità.

Fra gli approcci che hanno sinora generato la più ampia casistica di risultati positivi e scarsità di recidive troviamo il metodo THD Gatekeeper, che prevede l’inserimento di miniprotesi auto espandenti che supportano e rafforzano lo sfintere nella sua naturale azione contenitiva.

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