Mercati finanziari ed elezioni in Brasile: adesso gli economisti tifano Lula

Il Brasile probabilmente diventerà un altro esempio eclatante di come i mercati finanziari cambiano spesso “bandiera”. Un tempo erano ostili al presidente brasiliano Lula, ma adesso sperano nel suo ritorno alla guida della prima economia sudamericana, quando mancano meno di 8 mesi alle elezioni presidenziali in Brasile.

Bolsonaro, Lula e i mercati finanziari

brasile lulaA giudicare dai sondaggi, pare proprio che le prossime elezioni segneranno la parola “fine” all’era Bolsonaro. L’uomo della destra populista ha fallito, e peggio ancora si è ritrovato in mezzo anche a questioni moralmente discutibili.

La bocciatura da parte dei mercati finanziari è invece già arrivata da tempo, per via soprattutto di una pessima gestione della crisi pandemica (i morti sono oltre 600 al giorno), che addirittura l’aveva visto in un primo momento schierarsi dalla parte dei negazionisti.

La spinta all’ex presidente

Anche se Lula – che venne travolto dalla Tangentopoli brasiliana – non è formalmente un candidato, la strada sembra spianata verso il suo ritorno, anche perché i sondaggi lo danno trionfatore con il 44% delle preferenze contro il 24% di Bolsonaro. Gli altri sono tutti dietro.
Il 76enne fondatore del PT (Partito dei lavoratori) è stato presidente del Brasile dal 2003 al 2011. Se tutti gli indizi portano al suo grande ritorno, l’elemento più importante è proprio il gradimento dei mercati finanziari, proprio quegli analisti dei broker Consob autorizzati che in passato furono ostili alla sua gestione statalista.

Le questioni economiche

Il fatto è che l’agenda di Lula sarà imperniata principalmente su delicatissime questioni economiche.
Il Paese fronteggia una forte inflazione che rallenterà a sua volta la crescita post-pandemica. Il 2021 si è chiuso con un tasso di crescita dei prezzi pari a oltre il 10% annuo. Peggio hanno fatto solo Venezuela, Argentina, Turchia e Estonia. Peraltro il grafico non mostra candele di inversione all’orizzonte. Va male anche la valuta, visto che il Real si è svalutato rispetto al dollaro Usd.

Con livelli altissimi di inflazione, ci saranno inevitabili ripercussioni sul PIL, come ha sottolineato anche la Banca Mondiale. Quest’ultima ha quasi dimezzato le previsioni per il 2022, dal 2,5% all’1,4%.