Scaffali vuoti, vendite perse e clienti insoddisfatti:
 per evitarlo c’è l’Optimal shelf availability. I risultati? Concreti, come testimonia la case history del retailer Dimar

Mai come nel 2020 gli italiani, andando a fare la spesa, si sono trovati davanti a scaffali vuoti. La conferma arriva dal report Barometro ECR-OSA: nel 2020 il tasso di Out-of-Stock in Italia è salito al 3,9% (+0,3 punti rispetto al 2019), aumentando lo scontento e il fastidio che accomuna il 50% dei consumatori quando non trovano a scaffale i prodotti che vorrebbero acquistare.

Ma a questo problema c’è una soluzione: è l’Optimal shelf availability (OSA), un’iniziativa di ECR Italia che studia, misura e analizza il fenomeno dell’Out-of-Stock, per identificare soluzioni strategiche e collaborative, condivise da produttori e distributori, che aiutino a migliorare il livello di disponibilità dei prodotti sugli scaffali e a soddisfare, quindi, il consumatore.

La sua efficacia emerge dalla case study di Dimar, azienda piemontese associata al gruppo Selex, che da oltre quarant’anni opera nell’ambito della distribuzione organizzata. Collaborando con il gruppo di lavoro attivo in GS1 Italy, in ambito ECR, nel 2016 Dimar ha creato un tavolo di lavoro permanente sul tema OSA e, basandosi sul modello di reportistica del Barometro ECR-OSA, ha effettuato analisi mirate per poter intervenire con efficacia all’evidenza di una situazione critica, grazie alla misurazione del livello di disservizio nei punti vendita e all’individuazione delle aree critiche da attenzionare. Partendo da queste analisi, Dimar ha poi aderito al Monitor ECR-OSA, il progetto-pilota avviato da ECR Italia con un team ristretto di aziende Barilla, Ferrero, L’Orèal e IRI – con l’obiettivo di definire un processo standardizzato e facilmente replicabile, che consenta di risalire alle cause più comuni di Out-of-Stock, per individuare le situazioni a rischio ed evitare che accadano.

Sulla base di queste esperienze consolidate, Dimar ha potuto misurare e analizzare l’Out-of-Stock (sia in valori analitici, sia con l’indicazione delle principali cause) e focalizzare l’attenzione sulle metriche e sulle strutture di interesse. Un approccio che ha consentito la realizzazione di analisi mirate per intervenire con efficacia all’evidenza di un problema e che ha individuato tre opportunità di miglioramento:

  • Coinvolgere in modo trasversale e collaborativo le aree che rivestono un ruolo principale nell’organizzazione aziendale, grazie alla disponibilità di una fonte dati univoca e attendibile.
  • Misurare in modo continuativo gli indici di interesse ed effettuare analisi mirate.
  • Identificare velocemente le situazioni critiche (come le giacenze errate) e le relative cause, per intervenire quasi in tempo reale e ridurre in modo efficace i periodi di analisi.

“Out-of-Stock: quali opportunità per migliorare?” è il titolo del webinar che l’Academy di GS1 Italy dedica il prossimo 23 febbraio al tema.

Maggiori informazioni sull’Optimal shelf availability sono disponibili sul sito GS1 Italy e Logistica collaborativa.

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Per informazioni:

Pressroom e approfondimenti: gs1it.org/chi-siamo/pressroom/

GS1 Italy. A partire dall’introduzione rivoluzionaria del codice a barre nel 1973, l’organizzazione non profit GS1 sviluppa gli standard più utilizzati al mondo per la comunicazione tra imprese. In Italia, GS1 Italy riunisce 35 mila imprese dei settori largo consumo, sanitario, bancario, della pubblica amministrazione e della logistica. I sistemi standard GS1, i processi condivisi ECR, i servizi e gli osservatori di ricerca che GS1 Italy mette a disposizione semplificano e accelerano il processo della trasformazione digitale delle imprese e della supply chain, perché permettono alle aziende di creare esperienze gratificanti per il consumatore, aumentare la trasparenza, ridurre i costi e fare scelte sostenibili.

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