La pultrusione della vetroresina, ecco il processo

Il vetroresina è stato messo a punto a metà del secolo scorso per andare incontro alle esigenze che l’industria aveva manifestato la necessità di disporre di un materiale solido e robusto. Da decenni, quindi, il vetroresina viene impiegato in questo settore: questo materiale ha un’origine sintetica e altro non è che un composto realizzato partendo dalla plastica e inserendo fibre di vetro in una matrice di tessuto o TNT.

Le resine termoindurenti di cui la matrice è impregnata si solidificano e danno vita a una forma definitiva e stabile, il vetroresina, appunto. Un materiale che viene apprezzato soprattutto per la sua leggerezza e per la grande resistenza agli agenti atmosferici, un materiale che nel corso del tempo si è diffuso tanto da venire impiegato, oggi, per la produzione di oggetti di ogni tipo: tra i tanti ne citiamo solo alcuni come gli alianti, le vasche da bagno, le fusoliere, le imbarcazioni, le piscine, gli oggetti d’arredo.

Parlando di vetroresina parliamo di pultrusione, il processo che unisce la spinta (da qui il termine inglese pull) all’estrusione. Spiegata in maniera semplice la pultrusione della vetroresina è un processo che avviene impiegando stampi che hanno forme e dimensioni variabili in cui viene inserito il vetroresina non solidificato per realizzare oggetti.

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