Gli studenti e la tesi di laurea. I laureandi temono burocrazia, note e cavilli

Con l’autunno l’anno accademico volge al termine ed arriva il tempo per molti universitari della sessione di laurea. La discussione della tesi è una tappa che conclude la carriera universitaria e per molti studenti rappresenta un agognato traguardo. Universitalia, centro che offre supporto per la preparazione degli esami, ha indagato su opinioni e umori dei giovani laureandi scoprendo che ad alimentare timori e insicurezze sono soprattutto gli aspetti burocratici (per il 38% degli intervistati) e le regole formali a cui attenersi, come note e bibliografia (33%).

La difficoltà di reperimento di moduli e documentazione, la disinformazione sulle scadenze e sulle date di consegna fanno sì che i laureandi si portino dietro fino a poco prima della discussione timori e incertezze.

“Alcuni studenti vivono la tappa finale con la gioia di dire finalmente basta a lezioni ed esami. Alcuni, soprattutto in questo periodo, temono di non essere impegnati a breve in un’occupazione compatibile con la formazione lasciata alla spalle. Ma la maggior parte dei giovani vive questo momento con disorientamento su molti aspetti chiave del progetto, spesso con delle conseguenze sul voto finale” ha affermato Anna Prassino, responsabile marketing di Universitalia.

A sorpresa, a preoccupare di più, non sono tanto i contenuti in sé, ma le parti per così dire accessorie e le regole formali a cui attenersi: oltre alla burocrazia, i maggiori dubbi riguardano la stesura della bibliografia. Buona parte degli intervistati (33%) ha confessato di non avere una preparazione adeguata per realizzarla in autonomia. Una altro problema è quello delle note bibliografiche la cui sistemazione risulta spesso ostica.

Il rapporto con il proprio relatore è un altro argomento controverso: il 18% avrebbe bisogno di maggiore tempo a disposizione da parte del docente per comprendere al meglio il lavoro da svolgere.

“E’ buona regola prendersi il giusto tempo per decidere quale deve essere la materia della tesi e valutare, in accordo con il docente, l’argomento da approfondire. Un’accurata revisione del materiale utilizzato per sostenere l’esame potrebbe essere un ottimo metodo di studio per aiutare lo studente nella stesura dei contenuti e nelle scelte formali” rivela Anna Prassino.

Il momento meno temuto risulta essere quello dell’esposizione in pubblico del lavoro. Solo l’11% degli studenti, infatti, teme di non arrivare adeguatamente preparato al momento della discussione finale, nonostante la commissione d’esame possa porre delle domande inaspettate.

“Spesso il momento dell’esposizione viene vissuto con soddisfazione dal laureando, visto che segna la conclusione di un percorso faticoso. Tuttavia, anche in questa fase, nulla va lasciato al caso. E’ bene preparare accuratamente la presentazione del lavoro, anche se si è convinti di conoscerlo a menadito. In queste occasioni, infatti, l’emotività può giocare brutti scherzi, tanto da non far rendere al meglio il nostro studio” conclude Anna Prassino.

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