Fino a che punto la caduta dei capelli è “normale”

La caduta capelli è un fenomeno che in una certa quantità riguarda tutti quanti (incluse le donne). Se pur con notevoli differenze da individuo a individuo, mediamente è ritenuto normale perdere tra i 40 e i 120 capelli al giorno. Tale dato è profondamente influenzato dallo stile di vita, da malattie e da particolari incidenze esterne. Diete povere di vitamine e ricche di grassi, l’abuso di alcol e il fumo sono tra le principali cause di perdita di capelli ascrivibili a uno stile di vita scorretto. Tra le malattie causa di perdita di capelli, le principali sono febbre alta, malattie alla tiroide, anemie, denutrizione e, soprattutto, lo stress. Ulteriori eventi responsabili di una maggiore caduta dei capelli sono menopausa, gravidanza, ustioni e scottature solari, traumi fisici. A tutto ciò va aggiunta, ovviamente, la predisposizione genetica del soggetto (alopecia androgenetica) che ha un peso specifico rilevante sull’avanzare della calvizie non solo maschile.

I bulbi piliferi umani (al contrario di quelli animali) hanno cicli di vita autonomi alternati di crescita e di riposo. Ciò vuol dire che mentre un bulbo attraversa una fase di riposo, un altro è in piena fase di crescita, ciò fa sì che non ci si renda conto in maniera evidente della crescita costante del capello. Quando subentrano fattori come quelli elencati sopra, i bulbi, in massa, passano alla fase di riposo, interrompendo la crescita. Se si tratta di traumi o patologie provvisorie, è possibile che si possa notare un maggior accumulo di capelli sul cuscino e tra le setole della spazzola per un certo periodo, per poi tornare a uno stadio simile a quello precedente al trauma. Se però subentrano cause permanenti (come alcolismo o fumo) oppure si tratta di alopecia androgenetica, il processo diventa inarrestabile.

La caduta capelli può però essere prevenuta, sia attraverso l’adozione di uno stile di vita sano (che include l’evitare situazioni prolungate di stress) e sia attraverso specifici prodotti come ad esempio shampoo e balsamo che favoriscano la ricrescita o massaggi del cuoio capelluto. La cosa migliore, comunque, è rivolgersi a specialisti del settore (tricologia) e sottoporsi a esami specifici.

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