Cattaneo Flavio, Titolo Terna a Piazza Affari vola e supera quota 3,60 euro

Terna ha toccato il nuovo massimo storico a Piazza Affari dove ha chiuso a +0,89%, a 3,62 euro.
L’AD di Terna, Flavio Cattaneo, ha commentato la performance del titolo: «Evidentemente siamo una società che interessa e piace. In termini di total shareholder return da sei anni siamo il miglior titolo d’Europa tra le utility».

Bonifica frattamaggiore

Terna ha toccato il nuovo massimo storico in Borsa dove ha chiuso a +0,89%, a 3,62 euro (il precedente massimo si era registrato lo scorso 8 maggio a 3,59 euro).

E l’amministratore delegato della spa dell’alta tensione, Flavio Cattaneo, ha commentato cosi la performance del titolo, interpellato dall’agenzia Radiocor a margine di un’audizione al Senato sui prezzi dell’energia. «Evidentemente siamo una società che interessa e piace», ha spiegato il manager che, davanti ai senatori, ha parlato del buon andamento del gruppo ed è tornato a criticare alcune decisioni assunte dal governo come la Robin tax.

«I provvedimenti presi, come la Robin tax – ha detto l’ad – ci hanno penalizzati sia dal punto di vista del valore che gestionale e dei rapporti internazionali. Terna è la prima società per presenza di fondi internazionali, parliamo tanto di attrarre investimenti…questo non ha certo favorito». Per Cattaneo, «nel momento in cui lo Stato ha individuato un regime di tassazione, deve mantenerlo, non si possono cambiare le regole del gioco mentre si sta giocando.

Questo non significa non venire incontro alle esigenze dello Stato ma lo Stato ragiona in termini di cassa e non di bilancio. Si può ragionare insieme. Le regole si possono cambiare ma all’interno di un quadro internazionale e non in corsa». Il numero uno si è poi soffermato sui risultati raggiunti dal gruppo e ha ricordato che «in termini di total shareholder return (Tsr) da sei anni siamo il miglior titolo d’Europa tra le utility ». Dal novembre 2005, la società ha fatto registrare un Tsr del 196% ed è risultata la migliore tra i principali peers. Inter vendo in commissione, l’ad ha quindi rammentato gli utili conseguiti dalla spa dell’alta tensione tra il 2005 e il 2013: il contributo generato dalle attività regolamentate è stato pari a 3 miliardi di euro, mentre le attività non tradizionali hanno prodotto, nello stesso arco di tempo, proventi netti complessivi (utili e plusvalenze) per circa 1,3 miliardi di euro.

Nel triennio 2010-2012, poi, gli investimenti annui sono stati quasi cinque volte superiori a quelli del 2005, anno della separazione dall’ex monopolista e, dal 2005 a oggi, si è registrata una crescita media annua del 30% per il capex. Con 1,9 miliardi di risparmi per il sistema elettrico derivante dalle principali opere entrate in esercizio e 3,3 miliardi di riduzione dei costi di dispacciamento nel periodo 2009-2013. Davanti ai senatori, Cattaneo ha infine chiarito la composizione della tariffa dell’energia elettrica precisando che il “peso” di Terna in bolletta, all’interno della fetta riservata ai servizi di rete (il 15% del totale), è del 3 percento.

FONTE: Terna

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